La notizia ha avuto un'eco scarsissima sui mezzi di informazione (uso un eufemismo). Dal SOLE 24 ORE di giovedì 30 aprile (p. 16, trafiletto minuscolo) si apprende che le società di intercettazioni hanno lanciato un ultimatum e annunciato un blocco dei servizi per le nuove inchieste, e tra dieci giorni bloccheranno anche quelle in corso.
La ragione: lo Stato non paga il credito vantato da queste società dal lontano 2003 per 450 milioni di euro (!). Il ministro Alfano, dicastero Giustizia, ha detto di aver ottenuto il finanziamento, ma "le impressioni delle società non sono positive".
Traduzione: il governo non riesce a fare una legge ancora più restrittiva contro le intercettazioni per via parlamentare. Al suo interno infatti è diviso. E poi, l'ultima legge, giova ricordarlo, è stata firmata da Mastella nel governo Prodi (Mastella, per la cronaca, è passato al P.d.L. per le Europee).
La ragione: lo Stato non paga il credito vantato da queste società dal lontano 2003 per 450 milioni di euro (!). Il ministro Alfano, dicastero Giustizia, ha detto di aver ottenuto il finanziamento, ma "le impressioni delle società non sono positive".
Traduzione: il governo non riesce a fare una legge ancora più restrittiva contro le intercettazioni per via parlamentare. Al suo interno infatti è diviso. E poi, l'ultima legge, giova ricordarlo, è stata firmata da Mastella nel governo Prodi (Mastella, per la cronaca, è passato al P.d.L. per le Europee).
Quindi, non pagando le società che di questo si occupano, le intercettazioni non verranno più fatte. Ancora più semplice: tolto il dente, tolto il dolore (del premier Silvio Berlusconi).
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