Stipendio, rimborsi, gettoni di presenza, percepiti da consiglieri comunali, provinciali, regionali. Dichiarazione dei redditi, interessi finanziari, il registro delle spese per staff, ufficio, viaggi, telefonate. E poi ancora l'elenco di tutte gli incarichi esterni e la partecipazione a società controllate.
Vi chiederete a questo punto di cosa sto parlando. Ebbene, si tratta dell'"Anagrafe degli eletti". La dettagliata proposta, lanciata dai radicali, è stata inviata a tutti i Comuni, Province, Regioni.
Consiste nel rendicontare e pubblicare tutte le cose di cui sopra da parte di chi fa politica. Che vuole dire trasparenza, responsabilità verso gli elettori e i cittadini.
Ma la cosa, come era chiaro fin da subito, non ha avuto molto successo. Gli unici che hanno approvato una delibera che istituisce l'anagrafe sono stati i comuni di Ferrara, Cremona, Prato e qualche consiglio provinciale (L'Aquila, Chieti, Frosinone, Pescara). Nessuna regione.
Per i radicali che l'hanno proposta: "Mission Impossible".
Per noi cittadini, che paghiamo i costi della politica, la "fattura" mai.
(fonte del post: D-NEWS, 28 maggio 2009, p. 3)
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