Matteo Salvini, capogruppo della Lega in Consiglio Comunale a Milano, l'ha sparata grossa. Ha infatti dichiarato, suscitando un diluvio di reazioni sdegnate, che "prima c'erano i posti riservati agli invalidi, agli anziani, alle donne incinta (che nessuno, italiano o straniero, rispetta, pur in presenza di queste categorie, aggiungo io), ora si può pensare a posti o vagoni riservati ai milanesi". Subito dopo ha cercato di fare retromarcia "era solo una provocazione" ha detto, ma la "frittata" era fatta.
Tralasciando l'importantissima questione "apartheid", di non lontana memoria, e le lotte dei neri americani giusto cinquant'anni fa, la proposta di Salvini ha il vizio di essere oltretutto inapplicabile: i vagoni (e i posti) riservati ai milanesi resterebbero deserti. Chi, a Milano, si può dire milanese al 100 % ?
Sinceramente pensavo che, nonostante la "fame" di voti, non si arrivasse a questo punto. Ma la politica italiana, oggi, è anche questo. Purtroppo.
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