Sembrava potercela fare: la (non ancora nata) provincia di Monza e Brianza doveva partire al completo. Infatti, erano stati ridisegnati i confini della Provincia comprendendo anche i cinque comuni finora esclusi: Busnago, Roncello, Caponago, Lentate sul Seveso, Cornate. In totale: 40.000 abitanti.
L'atto avrebbe dovuto essere "scontato", vista la continuità geografica di questi comuni alla nuova provincia.
Invece questi comuni voteranno ancora per la Provincia di Milano, salvo poi, subito dopo, passare alla nuova provincia brianzola.
Un voto, quindi, buttato.
La storia è emblematica di come gli interessi e i calcoli elettorali prevalgano sulla ragione e il buon senso.
Infatti, già la gestazione della Provincia di Monza e Brianza era stata "travagliata", tra voci di abolizione (vedi Berlusconi, La Russa, Brunetta, tutti del P.D.L. e Casini, dell'U.D.C.) e convinti sostegni della Lega Nord e dei deputati brianzoli del P.D. (la prima proposta per l'istituzione della provincia porta la firma di Umberto Bossi - Lega Nord nel 1990 ed un altra del senatore DC monzese Walter Fontana, nell'agosto dello stesso anno).
Ora, nonostante l'attivismo del "plenipotenziario" leghista brianzolo Cesarino Monti e della deputata P.D. Baio Dossi, firmatari della richiesta bipartisan di annessione dei cinque comuni alla nuova provincia per le elezioni che si terranno il 6-7 giugno, non si è potuto far nulla.
La responsabilità viene rimpallata a destra e a manca: la senatrice Baio Dossi incolpa la Lega e il P.D.L., la Lega (Paolo Grimoldi) incolpa Lino Duilio (P.D.), Monti (Lega) incolpa i suoi colleghi di maggioranza del P.D.L. di "fare ustruzionismo" e chi più ne ha più ne metta.
La verità probabilmente la dice l'Assessore alla sicurezza di Lentate sul Seveso Silvano Rovagnati (P.D.L.), a p. 30 del GIORNALE DI SEREGNO del 14 aprile:
"Ci sentiamo come carne da cannone, sacrificati per assecondare i progetti dei vertici [..] Hanno preferito far votare ai cittadini un ente a cui non appartengono, servono voti di centrodestra per Milano e i seimila della nostra città sono probabilmente un numero importante. Si tratta di un comportamento poco rispettoso per i lentatesi". Forse voleva dire per tutti, almeno per quelli che credono che il valore di un istituzione non si possa contrabbandare per "meri" calcoli elettorali.
Infischiandosene di chi, puntualmente, dà un sacco di voti proprio alla tua parte politica di centrodestra.
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