mercoledì 8 aprile 2009

Abruzzo: i soldi per i controlli finiti subito

Avevo deciso di non occuparmene subito, visto la tragedia che ha scosso tutti. Ora, alla notizia che i morti dovrebbero essere ben 260, lo sgomento ha lasciato il posto ad una certa rabbia.
Quella che ho provato leggendo pag. 9 del giornale L'AVVENIRE di oggi, che titola: " Edifici, controlli rigorosi. Ma i soldi sono finiti subito". A firma di Antonio Maria Mira, l'articolo spiega come, dopo l'ordinanza della Protezione Civile n. 3274 del 20 marzo 2003, i soldi stanziati per i controlli degli edifici in chiave antisismica sono finiti nel 2004. Infatti, i 273 milioni di € spesi sono bastati solo per il 2003 e il 2004. La cosa ha permesso un controllo di circa il 10% degli edifici. E teniamo conto che ci troviamo a L'Aquila, zona sismica n. 1, la più pericolosa.
Il decreto del presidente del Consiglio, 29 ottobre 2003, era stato approvato sull'onda del terremoto di S.Giuliano di Puglia, nel quale perirono 27 bambini e la loro maestra. Nel decreto si prevedeva il controllo di tutti gli edifici di interesse strategico in via prioritaria (ospedali, prefetture, vigili del fuoco, forze armate ecc.) e poi delle infrastrutture come ponti, autostrade ecc. e la lista continuava con scuole, musei, chiese.. Ora, proprio gli edifici che non avrebbero dovuto crollare sono macerie. Come dice il premier Silvio Berlusconi: "A L'Aquila tutti gli edifici pubblici sono inagibili". Forse si è dimenticato di chiedersi il perché.

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