domenica 19 aprile 2009

Chi ci deve difendere: numeri per capire

Nel mio precedente post segnalavo la situazione di estrema insicurezza nella quale si sentono gli italiani, oggi.
E' proprio vero che non si vedono forze dell'ordine in giro ? Che nessuno ci difende ?
Ho provato a fare una ricerca dettagliata su chi è preposto alla nostra difesa.
Alcuni numeri che spiegano molto bene la situazione: in Italia c'è un rappresentante delle forze dell'ordine (carabinieri, polizia, guardia di finanza, polizia penitenziaria, corpo forestale, polizia municipale, vigilanza privata) ogni 134 abitanti, ovvero i tutori dell'ordine sono in totale 441.000 (fonte: ADUC). Il confronto con gli altri paesi europei ci dice che, mentre in Italia, escludendo dal conteggio polizia municipale e vigilanza privata, ci sono 550 operatori ogni 100.000 abitanti, in Germania il rapporto è 300/100.000, mentre in Inghilterra è 266/100.000 (fonte: Transcrime, dati Eurostat, 23.11.07).
Qualcuno, come il professor Savino, professore di diritto amministrativo a Roma e Viterbo, esprime qualche dubbio su questo calcolo (essendo diverse le composizioni delle forze dell'ordine nei vari paesi), ma molte agenzie, come ad esempio Eurispes, lo rilanciano.
Quindi, riassumendo, abbiamo un numero di forze dell'ordine per abitante più alto in Europa, dopo Cipro e Grecia. Inoltre anche la spesa per la sicurezza nel nostro paese è una delle più alte in Europa: 2,1 % del P.I.L., secondi in Europa solo all'Inghilterra (2.5 % / P.I.L.).
Come mai questa situazione allora ?
Iniziamo con il dire che in altri paesi viene molto più utilizzato il personale civile all'interno delle forze dell'ordine per compiti amministrativi.
In Europa la media di personale civile di supporto è del 20-30 % , mentre in Italia è inferiore al 10 %: insomma, per scrivere una relazione, per fare un rapporto, per stampare documenti ci vuole il poliziotto (o il carabiniere). Questo toglie importantissime risorse umane dal pattugliamento del territorio. Si calcola in 35.000 unità il personale in servizio negli uffici.
Inoltre, vi è una proliferazione abnorme di corpi specializzati: ad esempio nucleo specializzati dei carabinieri (anti-frode, valuta ecc.) si occupano di materie di competenza anche della Guardia di Finanza.
Un altro problema è la proliferazione dei presidi territoriali e l'organizzazione interna dei Carabinieri rispetto alla polizia: oltre ad avere molti più presidi territoriali (6140, di cui 4632 stazioni a fronte dei 1851 della polizia) il Corpo dei Carabinieri conta su un'organizzazione molto più complessa, composta da comandi interregionali, regionali, provinciali, intermedi, di stazione. Questo fa si che i costi di gestioni lievitino a dismisura e i presidi più piccoli rimangano chiusi per molte ore al giorno causa personale ridotto. In Francia la dislocazione del personale delle forze di polizia è rivisitata periodicamente in base all'indice popolazione/criminalità. In Italia invece si passa da Brescia con un agente ogni 507 abitanti a L'Aquila con un agente ogni 110 residenti. Mistero.
Aggiungiamo, ciliegina sulla torta, gli stipendi (lordi) dei vertici delle forze dell'ordine: il capo della polizia prende € 650.000 annue, il Comandante dei Carabinieri € 380.000, il Comandante generale della Guardia di Finanza € 390.000, il Capo dipartimento Amministrazione Penitenziaria € 500.000, il direttore generale Corpo Forestale dello Stato € 360.000, il Capo di Stato maggiore € 380.000 (fonte IL SOLE 24 ORE, 09-10-2006, p. 4).
Spero sia più chiaro il problema. La soluzione sta già nel capire quali sono i problemi. E non è poco.
Fonti utilizzate (non citate in precedenza):

  1. http://www.inviatospeciale.com/2009/02/altro-che-sicurezza-le-forze-dellordine-sono-in-pezzi/

  2. http://saxolum.blogspot.com/2009/02/litalia-e-la-polizia.html

  3. http://www.irpa.eu/public/File/Articoli/Savino%20Forze%20di%20polizia.pdf

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