giovedì 30 aprile 2009

Approvato il federalismo fiscale: svolta o scatola vuota ?


Interessante, sul SOLE 24 ORE di oggi, l'approfondimento di 5 pagine sul tema dell'approvazione della legge delega di attuazione dell'art. 119 della Costituzione sul Federalismo fiscale.
Dopo ben otto anni dalla riforma (voluta dal centro-sinistra) del Titolo V° della Costituzione, è stata approvata questa legge "storica" che istituisce, dopo 150 anni, un fisco "federalista".
Maggio 2016: tanto ci vorrà perchè il federalismo fiscale sia veramente a "regime". Infatti, la legge approvata in via definitiva al Senato è una "cornice", il quadro ancora non si vede.
La nuova legge prevede:


  1. l'abolizione dei trasferimenti statali sulla base della spesa storica della periferia, la compartecipazione di ogni livello di governo ai tributi, con la possibilità di averne di propri, per finanziare spese distinte in "essenziali" e "non essenziali".

  2. perequazione con copertura al 100 % per le spese essenziali in base ai costi standard della regione più "virtuosa", e riduzione delle differenze territoriali per quanto riguarda le spese non essenziali.

  3. patto di convergenza per gli enti in difficoltà,

  4. istituzione di Roma capitale e le città metropolitane (Torino, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Venezia, Bari, Napoli e la "sorpresa" Reggio Calabria),

  5. premi per le amministrazioni virtuose e punizioni per quelle in "rosso",

  6. salvaguardia per i fondi UE per il mezzogiorno in più rispetto a quelli nazionali, nuova fiscalità di sviluppo.
I soldi, le previsioni di entrate ed uscite, insomma il costo di questa riforma ancora non si sa: Tremonti, ministro dell'Economia, non ha detto nulla sui costi di tale riforma, interrogato in proposito dal P.d.
Bisognerà infatti capire quanti soldi, delle tasse, andranno alle Regioni, quanti ai Comuni ecc. ecc.

Ora che è stato approvato il federalismo fiscale bisogna anche riconoscere i meriti, in primis alla Lega Nord, che già vent'anni fa propugnava questo tipo di riforma dello Stato. Altro merito va sicuramente al metodo della "concertazione" con l'opposizione proposto dal Ministro Calderoli, che su questo tema ha portato a casa un importante successo politico. Certo la Lega, come dice bene anche Flavio Tosi, sindaco leghista di Verona (p. 2 del SOLE 24 ORE di oggi) ne ha dovuti ingoiare di rospi: soldi a Roma, a Catania, Reggio Calabria città metropolitana... ma oggi può certo festeggiare.
Speriamo di poterlo fare anche noi...nel 2016.

mercoledì 29 aprile 2009

La notizia incompleta


Ecco l'articolo del Corriere della Sera di ieri:

"COMO - Firmata l'intesa tra il sindaco di Milano, Letizia Moratti, e il presidente della Provincia di Como, Leonardo Carioni, in vista dell'Expo 2015. L'accordo prevede l'apertura di un tavolo di coordinamento per la progettazione congiunta di iniziative. In particolare, verranno sfruttate le potenzialita' della Provincia di Como in campo storico, artistico e ambientale, le strutture ricettive e la rete di trasporti. (Agr)

Qual'è il problema, direte voi ? Un particolare "dimenticato": Leonardo Carioni, leghista, come precisato in un mio precedente post, è nel c.d.a. di SOGE, la società che gestira EXPO 2015. Quindi la società in cui Carioni siede nel consiglio di amministrazione fa accordi con l'ente del quale Carioni è presidente.
Un accordo "in famiglia" insomma.

martedì 28 aprile 2009

La "sorpresa" di Berlusconi

Innanzitutto un po' di chiarezza: i quesiti referendari sono tre.
I primi due riguardano il premio di maggioranza alla Camera e al Senato alla lista più votata. Il terzo (di cui meno si parla) è l'abolizione delle candidature multiple in più collegi. Cioè Berlusconi non si può presentare a Milano, Roma ecc. contemporaneamente (come fece in passato a Milano, dove fu presente solo una volta in consiglio comunale, mentre era candidato anche in altre città).
Non ci voleva uno scienziato per capire che Berlusconi avrebbe detto sì al Referendum che assegna il premio di maggioranza alla LISTA PIU' VOTATA. Ovvero, se, come probabile, il P.D.L. è la lista più votata in Italia, ha il premio di maggioranza e governa da sola, senza problemi, per 5 anni (almeno).
Il terzo quesito riguarda il buon senso (o senso civico): è chiaro che le candidature di personaggi "in vista" fatte per attirare voti, e che poi non rispettano il mandato ricevuto dagli elettori e fanno passare i cosidetti "portaborse" (o qualcos'altro) subito dietro nelle liste elettorali, è uno scandalo. Solo in Italia però ci vuole un referendum per abolirlo.
Dal punto di vista politico: la Lega nord, come in altre occasioni, sembra incassare. Una dichiarazione di Berlusconi che, se fosse seguita dalla vittoria al referendum, renderebbe la LEGA NORD ininfluente (non ricordo sinceramente quando lo sia stata fino ad ora, ma attendiamo l'approvazione del disegno di legge sul FEDERALISMO). Quindi, se vuole mantenere la propria identità, dovrebbe accettare un bel ridimensionamento, e stare all'opposizione...
Il problema non è solo della Lega: Berlusconi sta facendo di tutto, con la sua dichiarazione sul Corriere di oggi, per spingere il P.D. a non andare a votare o votare contro i primi due quesiti referendari. Infatti ha dichiarato che "Non c'è un solo articolo nella Costituzione - sostiene il presidente del Consiglio - che dica che è necessario il concorso dell'opposizione" per riformarla (o stravolgerla ?), facendo ben capire che, se passa il Referendum, alla Costituzione ci pensa lui.
La cosa dovrebbe svegliare sia il P.D. (e tutta l'opposizione), che la Lega Nord, per fare fronte comune contro questi tentativi di riscrivere "le regole del gioco democratico" e rendere le voci "dissenzienti" (portatrici di altre proposte) totalmente ininfluenti. I numeri, in Parlamento, ci sarebbero (per ora). Cosa aspettiamo ?

domenica 26 aprile 2009

Aumenta pedaggio autostrade: effetto Alitalia ?

E' lecito chiederselo. Apprendo, da piccolissimi trafiletti su agenzie di stampa e giornali, che dal 1° maggio 2009 (festa dei lavoratori, non male come data) aumenteranno i pedaggi sui tratti autostradali gestiti da Atlantia S.p.a. del 2,4 % (fonte Panorama del 23.04.09 che riprende le dichiarazioni dell'a.d. Castellucci).
Per chi non sapesse che cos'è Atlantia S.p.a. è : "dal maggio 2007 la nuova denominazione sociale di Autostrade S.p.A.. Atlantia, holding di partecipazioni e strategie di portafoglio nel settore delle infrastrutture e delle rete per la mobilità e la comunicazione, controlla il 100% del capitale di Autostrade per l'Italia, la maggiore concessionaria di costruzioni e gestione di autostrade a pedaggio in Italia, che insieme alle sue concessionarie controllate si posiziona ai primi posti in europa.Ogni giorno oltre quattro milioni di viaggiatori utilizzano la rete di Autostrade per l’Italia e delle concessionarie controllate, generando un traffico totale annuo per il 2007 equivalente a oltre 55 miliardi di km.Quotata in Borsa, con una capitalizzazione di 7,5 miliardi di euro al 31 dicembre 2008, Atlantia è una delle principali società italiane con un fatturato 2007 di 3.272 milioni di euro, un Ebitda di 2.068 milioni di euro e un cash flow operativo di 1.252 milioni di euro." (dal sito: http://www.atlantia.it/it/profilo/).
Nel C.d.a. di Atlantia siedono figure di primo piano del grande capitalismo italiano, come Benetton, che guarda caso siede anche nel C.d.a. di C.A.I. (Compagnia Area Italiana, ovvero nuova Alitalia).
Visto che l'operazione di salvataggio di Alitalia-C.A.I. è costata "solo" 300 milioni di € di prestito ponte (soldi nostri), adesso i "salvatori" vogliono il "premio".
Si comincia da autostrade, poi si vedrà...
O meglio, vedremo noi, che pagheremo.

Dal governo una buona notizia

Una buona notizia dal governo, precisamente dal Ministero dell'Ambiente retto da Stefania Prestigiacomo. Infatti sono entrati in azione gli incentivi per l'acquisto di veicoli, ciclomotori, bici elettriche e non, cosidette "a propulsione muscolare". Si tratta di un fondo di 8.750.000 € da erogare nel corso del 2009. Lo sconto sulla bici è pari al 30 % del prezzo di listino, per un massimo di 700 € di sconto. L'elenco completo dei produttori che aderiscono all'iniziativa è su http://www.minambiente.it/

Questo il commento della F.I.A.B. (Federazione Italiana Amici della Bicicletta):

"Rivolgiamo pubblicamente un plauso al Ministero dell'Ambiente e al Presidente dell'ANCMA perché, a partire dal 22 aprile scorso, sono stati attivati i finanziamenti previsti dall'accordo sottoscritto a dicembre 2008 per la diffusione dei mezzi a due ruote e per la prima volta potranno beneficiare degli incentivi anche coloro che acquisteranno le bici normali, quelle che vanno avanti grazie alla sola forza muscolare e che fanno spostare ogni giorno migliaia di persone o consentono loro di fare cicloturismo, un business assolutamente eco-compatibile. L'iniziativa rappresenta sicuramente un importante sostegno concreto anche al mercato delle biciclette e al senso di autostima di produttori e negozianti di bici, fino a ieri esclusi dagli aiuti governativi. Speriamo che si ripetano altri interventi pubblici a supporto del settore biciclette, perché siamo certi del successo del provvedimento".

Fonte: Metronews del 24.04.09 e sito FIAB

sabato 25 aprile 2009

Expo 2015: Stanca non si stanca (del doppio stipendio)

Mi ero già occupato della questione in un mio precedente post.
Ebbene Stanca non solo non ha rinunciato al doppio incarico di presidente e componente del cda di SoGe (la società che dovrà gestire l'Expo 2015), ma non ha neanche rinunciato al mandato di parlamentare nelle file del P.d.L..
Eppure anche qualcuno di questo partito aveva mostrato segni di "insofferenza", votando la mozione del P.D. in consiglio comunale a Milano che chiedeva a Stanca di rinunciare al mandato parlamentare (e quindi al relativo doppio stipendio). Matteo Salvini (capogruppo Lega Nord, Milano), che in un primo momento aveva fissato il tetto dello stipendio di Stanca a 290.000 € (agenzia ASCA, 8 aprile 2009), si è dovuto "inchinare" allo stipendio di Stanca che è stato fissato in 480.000 €, convinto forse dopo la nomina di Carioni (Lega) nel C.D.A.
Ricapitolando, guardate tutti i doppi, tripli, quadrupli, incarichi dei componenti della SoGe:
"Leonardo Carioni infatti è presidente di Sviluppo Sistema Fiera, presidente della Provincia di Como, e ora anche consigliere di Expo Spa. Diana Bracco è presidente di Assolombarda, presidente del suo gruppo industriale, presidente di Expo Spa. Angelo Provasoli, nominato al posto di Dario Fruscio, è professore universitario e commissario per il caso Zincar. Paolo Alli è il capo della segreteria di Formigoni ed è consigliere di Expo Spa. Enrico Corali è professore universitario, consigliere di Bpm, Finlombarda, presidente Banca di Legnano, di Selma Bipiemme Leasing, di Bas Servizi Idrici" (dal sito Affari Italiani.it).
Come si può vedere, hanno probabilmente doppie o triple vite, oppure potrebbero avere il dono dell'ubiquità (minimo).
Certo, queste persone non conosceranno la noia, la monotonia, lo stare con le mani in mano. Saranno infatti chiamati a gestire una montagna di soldi. Nostri.

Buon 25 Aprile a TUTTI !

Oggi il mio post è dedicato alla Festa della Liberazione. Una festa spesso contrassegnata da polemiche, distinguo, dibattiti.
Penso una cosa semplice: se siamo in un Paese democratico, anche se con tutti i problemi e i limiti che abbiamo, lo dobbiamo a chi ha combattuto per la libertà di TUTTI. E non di una parte.
Quindi massimo rispetto per tutti i morti, da qualunque parte caduti, come si deve a TUTTI gli esseri umani, ma la festa, oggi, è per quelli che ci hanno regalato la libertà e un Paese (ancora) libero.

venerdì 24 aprile 2009

Chi predica bene razzola male


Incredibile a dirsi. A Lentate sul Seveso, comune della Brianza, sono stati "pizzicati" 5 operai che lavoravano in "nero", alcuni irregolari. La cosa fin qui potrebbe essere "normale" in Italia.

Ma qui viene il bello: innanzitutto gli operai lavoravano per il Comune, sub-appaltati. Inoltre, l'Assessore ai lavori pubblici, Silvano Rovagnati, lumbard doc, facente parte di una giunta di centro-destra, dopo essersi rivalso contro l'impresa appaltatrice, si scaglia contro "il regolamento degli appalti pubblici" per "mettere la cittadinanza italiana dei lavoratori come punto fermo per l'assegnazione della vittoria finale. Questa sarebbe una garanzia importante dal fronte della regolarità". Cioè, gli italiani sicuramente lavorano in regola. Come se non fosse il problema delle ditte che assumono la gente in nero, che ci fanno sopra un sacco di soldi, addirittura lavorando anche per i comuni governati dal centro destra. Quelli che dovrebbero essere più severi contro l'immigrazione irregolare. Se l'Assessore trova qualche italiano che lavora nel sistema dei sub-sub-ecc. appalti, ce lo faccia sapere. Come vorrei sapere come andrà a finire con la ditta subappaltatrice..


mercoledì 22 aprile 2009

IMMIGRAZIONE: non solo questione di ordine pubblico


L’immigrazione ha sempre un posto in prima fila. Non c’è giornale che quotidianamente non riporti qualche notizia (di solito negativa) sul tema.
In questi giorni molte vicende si sono accavallate: la prima è la vicenda della nave PINAR, con il suo carico di 250 disperati, fatti sbarcare, dopo infinite polemiche, a Porto Empedocle.
Tra di loro, ricordo, anche il cadavere in putrefazione di una donna e numerose persone malate. Solo con un gesto di responsabilità in extremis l’Italia ha acconsentito allo sbarco di queste persone disperate.
La seconda riguarda il ritrovamento del secondo rapinatore del gioielliere di Sesto S. Giovanni Remigio Radolli, una persona di nazionalità albanese che si nascondeva nel lodigiano, coperto dalla fidanzata. Era clandestino, con a carico un provvedimento di espulsione, con precedenti per furto e ricettazione. Clandestino era anche il rapinatore albanese ferito, connazionale di quest’ ultimo.
La terza notizia riguarda lo sconto della pena per i due baristi, Fausto e Daniele Cristofoli, che uccisero, la mattina del 14 settembre 2008 il ragazzo Abdul Guiebre, 19enne, originario del Burkina Faso, per aver rubato una confezione di merendine dal bar di proprietà dei Cristofoli. Lo sconto della pena di 1/3 è dovuto alla scelta dei due di avvalersi del “rito abbreviato”, e un ulteriore sconto potrebbe avvenire grazie alla proposta di risarcimento alla famiglia Guiebre. Ricordo che Guiebre fu ucciso da una mazza uncinata con nove colpi, di cui mortale fu l’ottavo, che gli sfondò la scatola cranica. L’udienza è stata aggiornata al 14 maggio prossimi.
La quarta e ultima notizia che volevo riportare è l’occupazione, da parte di circa 350 immigrati regolari (alcuni dei quali rifugiati politici in Italia) di un residence abbandonato nei pressi di via Leonardo da Vinci, periferia nord di Milano. Oggi è stata la giornata degli scontri: da una parte la polizia, che lamenta un ferito, dall’altra gli immigrati, spalleggiati da qualche italiano (sembra dei centri sociali) i quali, nel tentativo di occupare la ferrovia Milano-Meda sono stati caricati e tra loro ci sono stati 10 contusi e 7 feriti. Gli immigrati sono andati successivamente ad occupare la Milano-Meda, strada di grande scorrimento che da Milano porta ai comuni brianzoli, seguiti a vista dalla polizia. Hanno successivamente trovato rifugio presso l’ex-ospedale psichiatrico Paolo Pini, poco distante, dove si sono accampanti nel grande parco.
Molti di loro sono vecchi occupanti del famoso stabile di Via Lecco, in centro città, dove furono sgomberati ben quattro anni fa. Nel frattempo, queste persone, provviste di permesso di soggiorno e spesso di carta di identità, hanno tirato a campare con lavori saltuari e sottopagati.

La situazione si ripete, dunque. In tema di immigrazione sembra che non si impari mai la lezione.
Perché una persona che ha commesso dei furti in Italia, anziché scontare la pena viene espulso ? Tanto si sa che tornare in Italia è facilissimo, specie dalla Romania o dall’Albania. Inoltre: se da un lato occupare uno stabile non è giusto, è contrario alla legge e non può essere tollerato, come tutte le situazioni fuori controllo, dall’altro queste persone si trovano a dover combattere ad armi “impari” (cioè regolarmente) spesso contro altri stranieri, irregolari, che rendono il mercato del lavoro “artificiale”, ovvero senza regole. Dove vince la legge del più forte, o per meglio dire l’anarchia, dove lavora solo chi è sano, chi accetta paghe da fame senza nessuna tutela, arricchendo “padroni” spesso nostri connazionali, che di questo ci campano (benissimo). Il mercato degli schiavi, insomma. E’ anche questo che attira masse disperate nel nostro paese, che non permette a chi è in Italia regolarmente, di poter lavorare “regolarmente” ed affittare una casa. E’ questa “mancanza di regole” che a volte fa sembrare l’Italia il paese del bengodi, dove tutto è permesso, dove la legge non esiste. E per primo la vediamo nei luoghi di lavoro, in primis i cantieri, le industrie ecc.
Da questo blog più e più volte mi sono “scagliato” contro questa piaga, sottovalutata da tutti, razzisti e buonisti compresi.
Non smetterò.

domenica 19 aprile 2009

Chi ci deve difendere: numeri per capire

Nel mio precedente post segnalavo la situazione di estrema insicurezza nella quale si sentono gli italiani, oggi.
E' proprio vero che non si vedono forze dell'ordine in giro ? Che nessuno ci difende ?
Ho provato a fare una ricerca dettagliata su chi è preposto alla nostra difesa.
Alcuni numeri che spiegano molto bene la situazione: in Italia c'è un rappresentante delle forze dell'ordine (carabinieri, polizia, guardia di finanza, polizia penitenziaria, corpo forestale, polizia municipale, vigilanza privata) ogni 134 abitanti, ovvero i tutori dell'ordine sono in totale 441.000 (fonte: ADUC). Il confronto con gli altri paesi europei ci dice che, mentre in Italia, escludendo dal conteggio polizia municipale e vigilanza privata, ci sono 550 operatori ogni 100.000 abitanti, in Germania il rapporto è 300/100.000, mentre in Inghilterra è 266/100.000 (fonte: Transcrime, dati Eurostat, 23.11.07).
Qualcuno, come il professor Savino, professore di diritto amministrativo a Roma e Viterbo, esprime qualche dubbio su questo calcolo (essendo diverse le composizioni delle forze dell'ordine nei vari paesi), ma molte agenzie, come ad esempio Eurispes, lo rilanciano.
Quindi, riassumendo, abbiamo un numero di forze dell'ordine per abitante più alto in Europa, dopo Cipro e Grecia. Inoltre anche la spesa per la sicurezza nel nostro paese è una delle più alte in Europa: 2,1 % del P.I.L., secondi in Europa solo all'Inghilterra (2.5 % / P.I.L.).
Come mai questa situazione allora ?
Iniziamo con il dire che in altri paesi viene molto più utilizzato il personale civile all'interno delle forze dell'ordine per compiti amministrativi.
In Europa la media di personale civile di supporto è del 20-30 % , mentre in Italia è inferiore al 10 %: insomma, per scrivere una relazione, per fare un rapporto, per stampare documenti ci vuole il poliziotto (o il carabiniere). Questo toglie importantissime risorse umane dal pattugliamento del territorio. Si calcola in 35.000 unità il personale in servizio negli uffici.
Inoltre, vi è una proliferazione abnorme di corpi specializzati: ad esempio nucleo specializzati dei carabinieri (anti-frode, valuta ecc.) si occupano di materie di competenza anche della Guardia di Finanza.
Un altro problema è la proliferazione dei presidi territoriali e l'organizzazione interna dei Carabinieri rispetto alla polizia: oltre ad avere molti più presidi territoriali (6140, di cui 4632 stazioni a fronte dei 1851 della polizia) il Corpo dei Carabinieri conta su un'organizzazione molto più complessa, composta da comandi interregionali, regionali, provinciali, intermedi, di stazione. Questo fa si che i costi di gestioni lievitino a dismisura e i presidi più piccoli rimangano chiusi per molte ore al giorno causa personale ridotto. In Francia la dislocazione del personale delle forze di polizia è rivisitata periodicamente in base all'indice popolazione/criminalità. In Italia invece si passa da Brescia con un agente ogni 507 abitanti a L'Aquila con un agente ogni 110 residenti. Mistero.
Aggiungiamo, ciliegina sulla torta, gli stipendi (lordi) dei vertici delle forze dell'ordine: il capo della polizia prende € 650.000 annue, il Comandante dei Carabinieri € 380.000, il Comandante generale della Guardia di Finanza € 390.000, il Capo dipartimento Amministrazione Penitenziaria € 500.000, il direttore generale Corpo Forestale dello Stato € 360.000, il Capo di Stato maggiore € 380.000 (fonte IL SOLE 24 ORE, 09-10-2006, p. 4).
Spero sia più chiaro il problema. La soluzione sta già nel capire quali sono i problemi. E non è poco.
Fonti utilizzate (non citate in precedenza):

  1. http://www.inviatospeciale.com/2009/02/altro-che-sicurezza-le-forze-dellordine-sono-in-pezzi/

  2. http://saxolum.blogspot.com/2009/02/litalia-e-la-polizia.html

  3. http://www.irpa.eu/public/File/Articoli/Savino%20Forze%20di%20polizia.pdf

venerdì 17 aprile 2009

Difendersi da soli

Nel giro di poche ore, in Lombardia, sono successi due episodi simili.
Il primo a Cinisello Balsamo, a nord di Milano, dove un gioielliere, per fermare un tentativo di rapina, ha sparato 5 colpi di pistola centrando uno dei tre rapinatori, una persona di nazionalità albanese.
Un secondo episodio è avvenuto a Roccafranca (provincia di Brescia), dove, sempre per sventare un tentativo di rapina, il proprietario del bar ha tirato un mattone in testa al ladro, sempre un albanese di 26 anni domiciliato a Pioltello (MI). Il ladro ora si trova ricoverato in gravi condizioni.

Con "insolito" tempismo la Lega Nord candida alle provinciali di Milano il gioielliere Giuseppe Maiocchi, che nel 2004 inseguì e uccise in un tentativo di furto un rapinatore montenegrino nel capoluogo lombardo. Maiocchi fu condannato ad un mese di reclusione per lesioni colpose, mentre al figlio furono dati 18 mesi per omicidio colposo.

Le reazioni della gente, nel primo caso (ma c'è da giurarci anche nel secondo, come fu per Maiocchi nel 2004) sono tutte dalla parte dei potenziali derubati. I commenti più frequenti sono di comprensione per i gesti di autodifesa, di lamentela per l'aumento dell'insicurezza legata ad episodi di criminalità, soprattutto da parte di persone extracomunitarie (vedi http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/09_aprile_17/gioielliere_spara_rapinatore_solidali_commercianti_lega-1501194889929.shtml ).
Siamo arrivati al punto: anche se a livello legislativo vi sono delle distinzioni sull'uso della legittima difesa, la gente non fa più distinzione. Se uno ti aggredisce bisogna reagire. A mio parere, oltre oramai alla diffidenza estrema verso le persone straniere, talvolta (spesso ?)paragonate a "ladri" o potenzialmente tali, si aggiunge il sentimento di solitudine che le persone vivono, sentendosi abbandonate e quindi in diritto-dovere di difendersi da sole. Il commento più frequente che mi capita di sentire è: "se aspetto la polizia o i carabinieri, faccio in tempo a crepare..".
E' una questione fondamentale: l'assenza di protezione (percepita e reale) da parte dello Stato. Quello al quale paghi le tasse. Quello che dovrebbe difenderti.
Ma i numeri cosa dicono ? Abbiamo davvero pochi poliziotti, carabinieri, finanzieri ecc. ?
La risposta sul prossimo post. Lo sospettavo. Ma c'è da stupirsi lo stesso.

giovedì 16 aprile 2009

A Roma la nuova provincia non conta.

Sembrava potercela fare: la (non ancora nata) provincia di Monza e Brianza doveva partire al completo. Infatti, erano stati ridisegnati i confini della Provincia comprendendo anche i cinque comuni finora esclusi: Busnago, Roncello, Caponago, Lentate sul Seveso, Cornate. In totale: 40.000 abitanti.

L'atto avrebbe dovuto essere "scontato", vista la continuità geografica di questi comuni alla nuova provincia.
Invece questi comuni voteranno ancora per la Provincia di Milano, salvo poi, subito dopo, passare alla nuova provincia brianzola.
Un voto, quindi, buttato.
La storia è emblematica di come gli interessi e i calcoli elettorali prevalgano sulla ragione e il buon senso.
Infatti, già la gestazione della Provincia di Monza e Brianza era stata "travagliata", tra voci di abolizione (vedi Berlusconi, La Russa, Brunetta, tutti del P.D.L. e Casini, dell'U.D.C.) e convinti sostegni della Lega Nord e dei deputati brianzoli del P.D. (la prima proposta per l'istituzione della provincia porta la firma di Umberto Bossi - Lega Nord nel 1990 ed un altra del senatore DC monzese Walter Fontana, nell'agosto dello stesso anno).
Ora, nonostante l'attivismo del "plenipotenziario" leghista brianzolo Cesarino Monti e della deputata P.D. Baio Dossi, firmatari della richiesta bipartisan di annessione dei cinque comuni alla nuova provincia per le elezioni che si terranno il 6-7 giugno, non si è potuto far nulla.
La responsabilità viene rimpallata a destra e a manca: la senatrice Baio Dossi incolpa la Lega e il P.D.L., la Lega (Paolo Grimoldi) incolpa Lino Duilio (P.D.), Monti (Lega) incolpa i suoi colleghi di maggioranza del P.D.L. di "fare ustruzionismo" e chi più ne ha più ne metta.
La verità probabilmente la dice l'Assessore alla sicurezza di Lentate sul Seveso Silvano Rovagnati (P.D.L.), a p. 30 del GIORNALE DI SEREGNO del 14 aprile:
"Ci sentiamo come carne da cannone, sacrificati per assecondare i progetti dei vertici [..] Hanno preferito far votare ai cittadini un ente a cui non appartengono, servono voti di centrodestra per Milano e i seimila della nostra città sono probabilmente un numero importante. Si tratta di un comportamento poco rispettoso per i lentatesi". Forse voleva dire per tutti, almeno per quelli che credono che il valore di un istituzione non si possa contrabbandare per "meri" calcoli elettorali.
Infischiandosene di chi, puntualmente, dà un sacco di voti proprio alla tua parte politica di centrodestra.

mercoledì 15 aprile 2009

Quella finestra aperta, anche d'inverno

Ci sarà capitato, più e più volte, di andare in uffici, pubblici e/o privati che siano, e sudare. Anche in pieno inverno.
Qualcuno, per non "soffocare", apre una finestra, chi la porta...
Si è dunque conclusa la stagione invernale per il Comune di Milano, e da come si evince in un breve trafiletto sul giornale D-NEWS di oggi (p. 15), in tre mesi sono stati emessi ben sei (dico sei) provvedimenti per impianti non a norma e 23 (!) multe per superamento del limite massimo di temperatura.
Bastava salire sulla metropolitana, o su qualche treno, per superare (ampiamente) questo limite.. I nostri polmoni, comunque, ringraziano.

martedì 14 aprile 2009

Dove sono i controllori ?

A Monza, da ieri, è possibile parcheggiare sotto gli alberi, fare il "barbecue", entrare nei parchi con il camper, mettere la musica a "palla" ecc. ecc. Tanto, almeno a Pasquetta, nessuno ti beccherà. E poi, fa niente se sei nel pieno del Parco di Monza..
Questa potrebbe essere la storia di un giorno di "ordinaria" follia al Parco di Monza nel lunedì di Pasquetta. Come riportato dal sito http://www.ilcittadinomb.it/ già dalle prime ore della mattina un grande flusso di persone hanno iniziato ad "invadere" il Parco in cerca di "svago" pasquale.
La cosa era ampiamente prevedibile, con il sole e il bel tempo. Più o meno tutti gli anni succede lo stesso.
Con l'aumentare delle persone, la situazione è peggiorata: auto parcheggiate sotto gli alberi, "barbecue" spuntati ogni dove, stereo ad alto volume, camper ecc. . Di chi doveva vigilare (guardie ecologiche, vigili urbani, forze dell'ordine) non c'era traccia..in compenso è rimasta, eccome, traccia dei "gitanti"; cumuli di rifiuti sparsi nel parco, che hanno dovuto essere rimossi con una bella e "costosa" pulizia.
Ma se il comportamento dei "fruitori" del Parco era certo non giustificabile, le parole dell'Assessore al Parco e Villa Reale (Pierfranco Maffé) sono a dir poco sconcertanti: "Purtroppo non erano in servizio le guardie ecologiche e anche i vigili sono ridotti all’osso”. Ma non è lui l'assessore ? Dal momento che uno stipendio lo percepirà, non dovrebbe almeno provvedere ? Ah, già, siamo in Italia...
Eh, no, perchè un suo collega di assessorato, per la precisione l'Assessore alla sicurezza Massimiliano Romeo (Lega Nord) in un articolo pubblicato da IL GIORNO (24 febbraio 2009) diceva che "i volontari (alla sicurezza, che collaborano con il Comune, n.d.a.) hanno segnalato anche situazioni di degrado ad esempio in alcuni giardini pubblici, e aiutato automobilisti in difficoltà». E dov'erano a Pasquetta, proprio quando ce n'era più bisogno ? E visto che non c'erano controlli, se qualcuno avesse deciso di accendersi un bel fuocherello (così la carne cuoce meglio) ? La sicurezza dov'era ?
Ma forse prima bisogna capire dove erano quelli che la sicurezza dovevano farla rispettare. Certo, quando bisogna farla rispettare a migliaia di "votanti" è tutto più difficile.
Che si arrangino (proprio come in cabina elettorale).

domenica 12 aprile 2009

Auguri di BUONA PASQUA

Auguro a tutti i lettori di questo blog e alle loro famiglie i più sinceri auguri di Buona Pasqua. Arrivederci a settimana prossima !!!

sabato 11 aprile 2009

Expo 2015: alla faccia della crisi

Ci voleva la crisi. Ci voleva il terremoto in Abruzzo. Ma tutto ciò non è bastato ad indurlo ad accettare un compenso "normale". Di chi sto parlando ? Ma di Lucio Stanca, chiaramente. Ex-ministro dell'Innovazione (?) del Governo Berlusconi, ora deputato P.D.L., aveva chiesto la bellezza di 700.000 € annui per fare l'Amministratore delegato e il vicepresidente della società Expo 2015 S.p.A. Il "poverino" si è accontentato di "soli" 300.000 € +150.000 € legati agli obiettivi (quali ?). Inoltre, godrà anche dello stipendio di parlamentare, visto che una volta nominato Amministratore delegato si è guardato bene dal dimettersi dalla sua carica di deputato. Forse che i due impegni non sono poi così gravosi, così si possono portare avanti contemporaneamente ?
Per fortuna il P.D. è partito all'attacco, definendo lo stipendio di Stanca "scandaloso" (presidente della provincia di Milano, Penati). Vinicio Peluffo, deputato P.D. alla Camera, ha già annunciato un ricorso alla Giunta per le autorizzazioni e al comitato per le incompatibilità della Camera, "per fugare ogni dubbio".
Diversi invece i commenti da parte del centro destra. Formigoni auspica "Ora lavoriamo (si è già perso un anno dalla proclamazione di Milano a causa dei contrasti politici interni al centro-destra, n.d.a.)". La presidente del C.d.A. Diana Bracco esulta: "Si volta pagina".
Ma come in tutte le storie, c'è l'angolo del mistero: la Lega Nord. Il partito di Umberto Bossi aveva tuonato contro il c.d.a della società Expo S.P.A. invitando a non speculare troppo e non cementificare il suolo lombardo (vedi lettera di Matteo Salvini, capogruppo della Lega milanese al sindaco Moratti del 9 novembre 2008) per la fretta di incassare "quei soldi che non bastano mai".
I "lumbard" erano anche arrivati a far dimettere il loro rappresentante Dario Fruscio (ex-parlamentare leghista) nella società Expo S.P.A. a causa dell'empasse e dei giochi di potere per le nomine.
E ora ?
La svolta a 360°. Sul giornale D-News di ieri (p. 16) leggo che Leonardo Carioni, new entri nel C.d.A. di Expo in quota Lega (ex-presidente della Provincia di Como per il partito di Bossi) ha detto: "Lo stipendio (di Stanca, n.d.a.) sta bene anche a noi" e Matteo Salvini definisce i compensi del C.d.a. "più equilibrati e limitati".
Ora sono tornati all'ovile, cioè a Silvio da Arcore, come per Catania, Alitalia, soldi a Roma capitale, Reggio Calabria città metropolitana ecc. ecc.
Purtroppo.
Per noi, cittadini e tar-tassati.

mercoledì 8 aprile 2009

Allevi vs Ponti per la conquista della Brianza

Già l'annuncio è tutto un programma: il candidato presidente per la Provincia di Monza e Brianza è stato incoronato a ROMA (e non in Brianza) direttamente da Silvio Berlusconi.
A Roma infatti si è svolto il congresso per la fusione tra A.N. e F.I., e Roma è la città natale di Dario Allevi.
Questo ha dato reso bene l'idea di dove sia stata decisa la candidatura di Allevi: tra Roma e Arcore, nella famosa cena del lunedì tra Berlusconi e Bossi, nella quale si sono "spartite" le candidature tra P.D.L. e LEGA in tutta la Lombardia.
Alla Brianza è toccata in sorte la candidatura di un uomo ex A.N. Uno che a 16 anni è rimasto affascinato da un comizio di Almirante a Milano.
Un uomo che rappresenta un partito, A.N., che si è subito schierato senza tentennamenti per l'abolizione di tutte le Province, per bocca del suo portavoce Ignazio La Russa. Abolizione quindi anche della provincia di Monza e Brianza, promessa fatta proprio durante un convegno a Monza poco meno di un mese fa.
Sentendo l'intervento di poco più di 5 minuti al congresso P.D.L. a Roma, Allevi ha promesso per la Brianza "una grande rigenerazione morale, una grande azione etica, una coraggiosa svolta culturale" mentre in platea il folto pubblico sembrava disinteressato alle parole del candidato del Centro Destra (vedere il filmato per credere), tra i richiami al rispetto dei tempi previsti per gli interventi da parte del conduttore.
Questa candidatura nasce quindi sotto i peggiori auspici: tra il fuoco di fila della Lega, che fino all'ultimo (ovvero Bossi) ha fatto fuoco e fiamme per non accettare la canditatura di un uomo sconosciuto ai più (vedi le dichiarazioni dell'on. Grimoldi), a confronto dei numerosi e conosciuti sindaci "verdi padani" della Brianza.
Sarà importante invece capire cosa ha fatto fino ad ora il candidato presidente Allevi per la Brianza. Il suo sito personale a tutt'oggi risulta in costruzione.
Di sicuro lo sfidante, Gigi Ponti, è molto più conosciuto. Dal suo sito personale si apprende che "Pietro Luigi Ponti, detto Gigi, è nato il 26 aprile 1959 a Cesano Maderno, la città alla quale ha dedicato gran parte della sua esperienza politica e dove tutt’ora vive con la famiglia.Il suo attivismo politico nasce all’età di 19 anni, quando decide di iscriversi alla Democrazia Cristiana, ricoprendo fra gli altri il ruolo di segretario cittadino. Nel 1985, con l’elezione in consiglio comunale, ha inizio l’esperienza politico-amministrativa cesanese, che prende una svolta decisiva cinque anni più tardi, nel 1990 quando, a soli trent’anni, viene eletto sindaco per la prima volta.Nel 1995, con l’introduzione dell’elezione diretta del primo cittadino, Gigi Ponti fa il “bis”. E quindi, nel ’99, il “tris”, forte di un consenso ancora più ampio.Con l’elezione da parte dei cittadini, Ponti, tutte e due le volte, si guadagna la fascia tricolore al primo turno, senza ricorrere al ballottaggio. L’ultima volta raggiunge il 58,31% dei voti. Con i suoi tre mandati consecutivi, è stato uno dei Sindaci più “longevi” della Brianza e dintorni".
Poi nel 2004 viene eletto consigliere provinciale divenendo Assessore per "l'attuazione della provincia di Monza e Brianza".
Un curriculum di tutto rispetto. Un candidato ben radicato sul territorio della Provincia, per il quale si è speso come assessore. Notevole inoltre la sua esperienza amministrativa.
A questo punto la domanda è: nonostante queste credenziali saprà imporsi come candidato presidente ?
Nel mio piccolo cercherò di seguire e di comunicare a chi legge questo blog le mosse dei due candidati principali.
Sicuramente, a livello numerico, Gigi Ponti parte svantaggiato: in Brianza la partita la può perdere solo il centro destra. Ma, visto il candidato di P.D.L. + Lega, devo dire che proprio il centro destra ce la sta mettendo tutta.
Per perdere.

Abruzzo: i soldi per i controlli finiti subito

Avevo deciso di non occuparmene subito, visto la tragedia che ha scosso tutti. Ora, alla notizia che i morti dovrebbero essere ben 260, lo sgomento ha lasciato il posto ad una certa rabbia.
Quella che ho provato leggendo pag. 9 del giornale L'AVVENIRE di oggi, che titola: " Edifici, controlli rigorosi. Ma i soldi sono finiti subito". A firma di Antonio Maria Mira, l'articolo spiega come, dopo l'ordinanza della Protezione Civile n. 3274 del 20 marzo 2003, i soldi stanziati per i controlli degli edifici in chiave antisismica sono finiti nel 2004. Infatti, i 273 milioni di € spesi sono bastati solo per il 2003 e il 2004. La cosa ha permesso un controllo di circa il 10% degli edifici. E teniamo conto che ci troviamo a L'Aquila, zona sismica n. 1, la più pericolosa.
Il decreto del presidente del Consiglio, 29 ottobre 2003, era stato approvato sull'onda del terremoto di S.Giuliano di Puglia, nel quale perirono 27 bambini e la loro maestra. Nel decreto si prevedeva il controllo di tutti gli edifici di interesse strategico in via prioritaria (ospedali, prefetture, vigili del fuoco, forze armate ecc.) e poi delle infrastrutture come ponti, autostrade ecc. e la lista continuava con scuole, musei, chiese.. Ora, proprio gli edifici che non avrebbero dovuto crollare sono macerie. Come dice il premier Silvio Berlusconi: "A L'Aquila tutti gli edifici pubblici sono inagibili". Forse si è dimenticato di chiedersi il perché.

martedì 7 aprile 2009

Stretta sui phone center a Verona. E gli altri ?

Come in passato la Regione Lombardia, anche Verona impone una stretta ai phone center. Infatti, a partire da lunedì 13 aprile il sindaco Flavio Tosi (Lega Nord) ha imposto un orario di apertura compreso tra le 5 e le 12 ore giornaliere, un giorno di riposo obbligatorio, chiusura entro le h. 22, orari di apertura ben visibili anche all'esterno del negozio, divieto di attività commerciali non attinenti la telefonia. Le sanzioni previste partono da 1500 € a 9000 €.
I phone center sono delle attività commerciali particolari: oltre a tariffe vantaggiose per chiamate all'estero, fungono da attività "aggregante", ovvero ci si trova anche per scambiare due chiacchiere. Come nei negozi di una volta.
Si sa, c'è il sospetto che dietro queste attività circoli denaro "di dubbia provenienza". Nessuna inchiesta però lo ha dimostrato. Inoltre i terroristi difficilmente usano i phone center, preferendo i cellulari e le schede prepagate.
Allora perchè questo giro di vite ? In Lombardia la sentenza 650/2008 della Corte Costituzionale ha annullato la legge 6/2006 della Regione Lombardia in quanto, sui servizi di comunicazione, è lo stato che deve legiferare, e non la regione. La regione invece aveva promulgato questa legge considerando i phone center attività commerciali. Certo è che la Regione Lombardia ci aveva messo del suo, anche pesantemente: per ottenere l’autorizzazione dal Comune prevista dalla legge regionale servivano ad esempio due bagni (tre nei locali che superano i 60mq) e una sala d'aspetto. Per svolgere l'attività di phone center, si doveva poi rinunciare a tutte le altre (es. money trasfert, spedizione pacchi ecc.). Non tutti ce l’hanno fatta ad adeguarsi e anche aprire nuovi negozi è diventato molto più difficile.
Al di là delle note tecniche, balza subito all'occhio la diversità di trattamento tra i negozi "tradizionali" e i phone center. Sono d'accordo che si debba essere rigorosi, e concordo (quasi) totalmente con la delibera del Comune di Verona che impone una stretta regolamentazione a queste attività. Inoltre, se ci sono sospetti è bene che si indaghi. Ma come la mettiamo, ad esempio, con i bar, che, oltre a somministrare cibo e bevande, vendono giornali, carte da gioco, pipe, e quant'altro ? E come si spiegava la differenza di trattamento (per fortuna, abolita) della Regione Lombardia del doppio bagno, della dimensione della sala d'aspetto ecc. ? Chi ripagherà le perdite causate dalla messa a norma o dalla chiusura dei phone center per effetto di una legge nei fatti discriminatoria, e poi abolita ? E della famosa libertà d'impresa tanto cara al nostro Presidente del Consiglio ?

Evasione: fare il meccanico è aiutare il prossimo

Ci stai pensando ? Sì ? Allora togliti ogni dubbio. Se vuoi fare il meccanico o il ristoratore in Italia devi darti al volontariato. Sì, perchè i primi dichiarano la "bellezza" di 4.500 € annui, i secondi 6.500.
Il dato non è nuovo, ma proprio per questo suscita ancora più scalpore. Anno dopo anno NON cambia nulla. Chi (si suppone) evade continua tranquillo.
Infatti, secondo la dichiarazione dei redditi 2007 (anno di imposta 2006) questi erano i dati più clamorosi.
Si dirà: non si può generalizzare, gli onesti e i disonesti ci sono dappertutto. Vero. Ma si tenga conto che questo è il dato medio, c'è gente che ha dichiarato ancora di meno.
Praticamente volontari.
Dell'evasione.

venerdì 3 aprile 2009

Rom: una festa per nulla

E' dei giorni scorsi la notizia, ripresa su tutti i quotidiani milanesi (Corriere, Repubblica, ecc.) dello sgombero di oltre 150 persone (Rom ?) da sotto il Cavalcavia Bacula, zona Bovisa, Milano. Caso (?) vuole proprio all'indomani della visita del ministro Maroni a Milano incentrata sul tema immigrazione e dell'integrazione (?) nelle periferie urbane.

Siamo a pochi metri da una delle zone più trafficate di Milano. Come al solito, queste persone avevano costruito alloggi di fortuna con cartoni, letti, carrelli recuperati chissà dove. Vivevano tra i topi e gli escrementi. Ora, come abbiamo visto e letto sui giornali e sulle Tv (tutte), questo campo "abusivo" è stato raso al suolo e bonificato.
E sono convinto sia giusto.
La Lega nord, però, ha pensato bene di festeggiare, non certo sull'area "bonificata", ma poco distante, presso i giardini C.A.M. di via Pecetta, "la riconquista di un pezzo di città". Il problema è che, riconquistato un pezzo, se ne sono persi molti altri.
Infatti i Rom sgomberati si sono così suddivisi:
  • 50 circa sono andati accanto agli altri presso il campo di roulotte di Via Negrotto
  • altri 50 circa sono andati ad occupare quella che era una scuola in via Maggianico
  • i restanti non si sono fatti trovare al momento dello sgombero

Tutti i maggiori giornali si sono ben guardati dal dare la notizia. Infatti, il reportage, come spesso mi accade, l'ho letto sull'edizione odierna di un giornale gratuito (DNEWS ed. Milano) con tanto di foto.

Mi sa che la prossima volta, per far festa, ci vuole un altra scusa.

Il cattivo esempio

Spesso in questo blog ho scritto di lavoro nero. E' un problema molto importante, in quanto è fonte di diversi problemi: immigrazione clandestina, tasse non pagate, disordine, non rispetto della dignità della persona, mancata sicurezza del lavoro e altro ancora.
Oggi, a pagina 17 del Corriere della Sera, compare un bell'articolo di Gian Antonio Stella. Riguarda il lavoro nero diffuso tra i portaborse dei deputati al parlamento italiano. Numericamente limitato, il fenomeno però ha un significato gravissimo. Infatti, chi dovrebbe legiferare contro il lavoro nero lo pratica.
Nell'articolo si entra nel dettaglio: 6 su 10 portaborse di parlamentari sono "in nero". Già guadagnano una miseria: si calcola dai 300 ai 700 euro al mese. Inoltre già nella scorsa legislatura il presidente della Camera Bertinotti aveva assicurato la fine dell'increscioso fenomeno, ma al di là delle promesse nulla era stato fatto. Ora siamo alle promesse di Fini e Schifani, presidenti di Camera e Senato, ma fin ora nulla si è mosso.
Per fare un confronto: al parlamento europeo un parlamentare guadagna 17.000 € al mese, ma sono compresi i soldi che il deputato deve dare al suo staff (che spesso si compone di persone altamente qualificate, conoscenti più lingue). Ora, giustamente, il Parlamento Europeo pagherà direttamente lo staff del parlamentare, vincolando la retribuzione ad alcuni parametri per l'assunzione (laurea, diploma e buona esperienza, conoscenza linguistica). Così si impediranno le "furbizie". Da noi quando ?
Certo, parlando di furbizie come non pensare ad Umberto Bossi, il quale aveva fatto assumere da due eurodeputati leghisti suo fratello Franco e suo figlio Riccardo....ma questa è un'altra storia.