venerdì 5 giugno 2009

Berlusconi e la prova dei fatti

Stamattina ho sentito il premier Silvio Berlusconi a "Radio anch'io" su Radio uno. Le domande poste sono state molte, generalmente molto benevole nei confronti del Presidente del Consiglio. Qualcuno, nel porre la domanda, esordiva con un "Egregio", molti i complimenti, molte le persone che si dichiaravano esponenti locali del P.D.L.
Le risposte di Berlusconi sono state generalmente di buon senso, nel senso che sono state quelle che la maggioranza degli italiani avrebbe voluto sentire. Non bisogna dimenticare infatti che Berlusconi ha sempre e costantemente il "polso" della situazione, grazie ad una squadra di sondaggisti che fornisce, in tempo reale, le risposte più gradite all'elettorato.
Ergo: difficile che dica qualcosa di "impopolare".
Il problema è capire se le sue risposte sono poi suffragate dai fatti: e qui ci vorrebbe un giornalismo con la "g" maiuscola, in grado di verificare se le promesse del premier sono state mantenute o meno.
Mi permetto solo di ricordare che, le promesse fatte da Berlusconi nel 2001, nel famoso "contratto con gli italiani" siglato davanti al giornalista Bruno Vespa, non è stato rispettato in nessuno dei cinque punti (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Contratto_con_gli_italiani)
Il premier aveva allora affermato che, in mancanza del raggiungimento di almeno uno dei cinque punti, non si sarebbe più ricandidato.
Tutti sanno come è finita.

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