giovedì 26 marzo 2009

Pianura Padana: camera a gas. Le cifre.

Non che non si sapesse. Ma questo articolo ne è la riprova. In Pianura Padana, nonostante il problema sia noto da molti anni, gli interventi sono ancora del tutto insufficienti sul fronte della lotta all'inquinamento. Certo, come ripete ad ogni piè sospinto Formigoni, siamo in una zona climatologicamente "sfortunata", dove, soprattutto d'inverno, l'aria ristagna e così anche gli inquinanti. Però, se uno va a vedere i dati, si accorge che, nonostante questo sia stato l'inverno più nevoso (e piovoso) da molti anni a questa parte, abbiamo superato le soglie degli inquinanti previsti dalla normativa europea già a febbraio. Per la precisione: già il 24 febbraio abbiamo superato la soglia dei 50 mg /mc di PM10 per ben 35 gg. Dalla stampa: generale silenzio. Allora cosa si fa di fronte a quest'emergenza ? L'Ecopass, che, certo, può essere un primo piccolo passo (ma tra deroghe, ricorsi ecc. a livello di riduzione di inquinamento non ha raggiunto i risultati sperati), ma nulla per favorire il trasporto che non inquina. Basta vedere i treni, le metropolitane, i tram, le piste ciclabili in che condizioni sono. Eppure l'inquinamento, oltre ad avere delle ricadute sulla qualità della vita delle persone, ha anche dei costi sociali e sanitari non indifferenti.

Torniamo all'articolo a firma di Luca Carra e Luca Piana sull'Espresso in edicola questa settimana di cui parlavamo all'inizio. Ne riporto un breve passaggio :



"[..] Una situazione (l'inquinamento, n.d.a.) che contribuisce a far condividere alla Pianura Padana un record di Belgio e Olanda che nessuno invidia: il più alto livello di mesi di vita che, nella cruda statistica, ogni cittadino brucia per effetto delle malattie mortali legate all'inquinamento (15 a testa, contro gli otto della media italiana).
Non bastano però alcuni dati in chiaroscuro per attenuare la durezza dell'analisi del rapporto 'Progetto Kyoto Lombardia'. Come dice il titolo, il lavoro è incentrato sui risultati ottenuti nel controllo delle emissioni dei gas ammazza-clima, a cominciare dall'anidride carbonica. Il protocollo firmato nel 1997 nella città giapponese imponeva all'Italia una riduzione delle emissioni del 6,5 per cento entro il 2012 rispetto ai quantitativi del 1995. Da allora, invece, in Lombardia la situazione è costantemente peggiorata: il rapporto fotografa un incremento complessivo del 15 per cento. Tre punti in più rispetto alla media italiana (dove le emissioni sono cresciute comunque del 12 per cento), che piazzano la Regione presieduta da Roberto Formigoni a una distanza ormai sostanzialmente incolmabile rispetto agli obiettivi fissati a Kyoto. "

Aggiungo e concludo: di questo rapporto la Regione si è ben guardata dal divulgarne i dati. A chi interessa l'argomento ecco il link:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/gas-tossici-in-val-padana/2075985//0

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