martedì 24 marzo 2009

Pendolari contro Trenitalia: in nome della Costituzione

Una bella notizia, non c'è che dire. Da Repubblica.it di oggi apprendo che la Federconsumatori di Cremona, appoggiata dall'Associazione nazionale omologa, ha deciso di ricorrere al giudice ordinario appellandosi all'articolo 700 del Codice Penale, per un intervento urgente contro Trenitalia. In gioco ci sono due principi costituzionali fondamentali: il diritto alla salute, messa a dura prova da ritardi e disservizi vari, e il diritto al lavoro, quando il treno serve per recarsi sul luogo di lavoro stesso. L'idea è venuta al sig. Francesco Zilioli della Federconsumatori di Cremona, il quale afferma che "se il giudice accetterà la nostra linea, la causa potrebbe fare da apripista contro Trenitalia". L'iniziativa potrebbe portare nelle tasche dei pendolari del cremonese circa 1200 €, per i disservizi patiti nel solo 2008.

Finalmente, in un Paese come il nostro, dove difficilmente chi sbaglia paga, si prospetta il risarcimento dei "ripetuti" errori da parte di Trenitalia, ampiamente "foraggiata" dal contribuente italiano. Vedendo gli stipendi dei suoi dirigenti si capisce che i soldi che noi versiamo non vadano certo a finire nel materiale rotabile o nell'ammodernamento del servizio, men che meno alla costruzione di nuove linee ferroviarie. Le uniche che potrebbero portare un reale beneficio in quella che può essere definita, dati alla mano, la camera gas d'Europa: la Pianura Padana.

Per chi volesse saperne di più, segnalo l'articolo a firma di Riccardo Bocca su Espresso.it. Il link:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/laltra-velocita/2075080&ref=hpsp

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