sabato 7 marzo 2009

Anno zero del 5 marzo. Stato zero ?

Giovedì scorso sono riuscito a vedere la puntata del programma di Michele Santoro "Anno zero". Devo dire che il conduttore non attira le mie simpatie, non tanto quelle umane quanto quelle professionali. Lo trovo di parte, a volte fazioso. Ma un programma del genere è assolutamente necessario nella televisione italiana di oggi. E soprattutto, a parte il pubblico saggiamente "pilotato" e "selezionato" per una certa tesi politica (del conduttore) devo anche dire che è uno dei pochi programmi che fa ancora (un poco) di giornalismo di inchiesta. Bello e a suo modo "forte" il reportage di Sandro Ruotolo sulla periferia di Roma per il tema della puntata "Arrivano i mostri" : sicurezza, violenza, ronde ecc.
Mi ha particolarmente colpito, nel servizio di Ruotolo andato in onda, l'intervista prima ad una signora, che nell'androne di una casa popolare pieno di rifiuti, inveiva contro Berlusconi e lo Stato, chiedendosi se, in una simile condizione, lo Stato esistesse davvero. A suo modo simile l'intervista ad un giovane che, parlando degli episodi di violenza compiuti da rumeni diceva chiaramente che "ci vuole la pena di morte", tanto la giustizia bisogna farsela da soli, visto che "in Italia non esiste".
Se provassimo a fare un sondaggio su questi due temi penso che la maggioranza degli italiani la pensi esattamente come i due personaggi citati, lamentando la TOTALE ASSENZA dello Stato e di una delle sue articolazioni più importanti: la Giustizia. A parte il doveroso commento sulla pena di morte (per me inammissibile) mi sono chiesto il perchè, e se questa cosa ha degli aspetti di realtà o meno. Non voglio fare discorsi sui massimi sistemi, ma sicuramente la percezione delle persone è quella di uno stato quantomeno "estraneo" o "nemico"; stato è quello che ti tassa, quello delle code allo sportello, quello che quando chiami non risponde, quello che ti parla ma non si capisce ecc. ecc. Penso che la fortuna elettorale di Berlusconi sia anche questo: aver capito, ormai quindici anni fa, che si vinceva se si puntava ad essere l'Anti-Stato. Un po' come la Lega, ma con una connotazione nazionale.
La giustizia: sappiamo tutti quanto durano i processi, quanto costano (al cittadino coinvolto e non), quali inefficienze, quante carenze (di organico, di mezzi ecc. ecc.) e come questa sia bloccata da burocrazia e leggi che rendono il quadro, per il cittadino, quantomeno "insicuro". Di qui le scarcerazioni facili, gli indulti. Di qui la sfiducia del cittadino nei confronti della Legge, della Giustizia, vista come realtà "estranea", "nemica" (come lo Stato). Di qui le fortune di Berlusconi, che ha puntato sì sui problemi reali della giustizia, ma invece di investire risorse per risolverli NON ha fatto nulla, mandandola a "ramengo".
Come si vede, da due denunce (lo Stato non esiste, la Giustizia non esiste) analisi dei problemi e possibili soluzioni degli stessi.

E l'opposizione cosa dice ?

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