lunedì 19 gennaio 2009

Se si scioglie il Polo del Nord

Se si scioglie il Polo del Nord
Repubblica — 18 gennaio 2009 pagina 1 sezione: PRIMA PAGINA

Intorno a Malpensa si è combattuta una guerra politica destinata a durare ancora a lungo. Condotta dentro i confini del centrodestra, mischia simboli e interessi riassunti da una bandiera o forse un mito. Il Nord.
Ma, in effetti, la posta in gioco appare più ampia. Il territorio come fondamento della rappresentanza e dell' identità che accomuna e divide il centrodestra. Il quale, d' altronde, nasce così, nel 1994. Un' invenzione di Silvio Berlusconi, attuata coalizzando forze politiche largamente antitetiche. Oltre ai neodemocristiani del Ccd (i meno "pesanti" sul piano elettorale), Lega Nord e Alleanza Nazionale, cioè la Lega Sud. Il Federalismo ultrà (in seguito secessionista) e la Nazione. Il tutto tenuto insieme dall' Italia, apertamente evocata nel simbolo e nel nome dal partito personale creato da Berlusconi. Forza Italia. Più che un marchio, un grido. L' inno dell' Italia azzurra, che echeggiava la passione sportiva e la patria televisiva. Più dell' Italia come nazione: la Nazionale di calcio e Italia 1. Il Milan più di Milano. Anche per questo e in questo modo Berlusconi riesce a coalizzare gli opposti, a renderli compatibili. Attraverso un network ideologicamente leggero e personalizzato. Capace, però, di associare tutti i possibili significati del territorio. Il Nord, la Nazione, l' Italia, il federalismo regionalista. Vincendo, così, la sfida con il centrosinistra, attardato a esibire bandiere ideologiche ormai vecchie e scolorite. Quindici anni dopo, molto è cambiato, ma queste radici restano. Salde quanto prima, come dimostra la vicenda di Malpensa. Su cui intendiamo tornare solo per precisare la mappa che ne spiega i conflitti. Alitalia, anzitutto. Riguarda Roma, visto che da sempre gravita su Fiumicino. Non può interessare la Lega, da cui si distanzia, anzitutto, per motivi di lessico e identità. Alitalia è Al-Italia. "O si fa Al-Italia o si muore", proclamava Berlusconi prima e dopo le elezioni, sostenendo la necessità di salvare la compagnia di bandiera in nome dell' interesse nazionale. Dell' italianità. Non poteva e non può, la Lega, rispondere al richiamo di una bandiera al-italiana. Peraltro, piantata a Roma. Divenuta, oggi, capitale non solo della Nazione ma di Alleanza Nazionale. Alla Lega interessa assai di più Malpensa. Situata lungo l' asse fra Milano e Varese. Dove si incontrano e si scontrano diversi interessi e diversi attori politici. Diverse facce della stessa alleanza, in aperto contrasto e in aperta concorrenza. a) La Lega, anzitutto. In quest' area ha radici profonde e, oggi, una base elettorale molto ampia. Una sorta di capitale padana. b) Formigoni, governatore della Lombardia da quasi quindici anni. Interprete dell' esperienza di Cl, del Movimento popolare. Oggi della Compagnia delle Opere. Determinato a mantenere un ruolo importante nel rapporto con Roma. In nome della Regione e della Lombardia. Sfidando, così, apertamente la Lega di Bossi che è, in origine, Lombarda. c) Letizia Moratti, sindaco di Milano. L' altro polo della contesa di Malpensa. Teme di vedere la "sua" città risucchiata dalla vertenza fra il Nord della Lega, la Lombardia di Formigoni e il paese di Al-Italia, su cui regna Berlusconi. Il cui presidio è a Milano. Per questo non può accettare il ridimensionamento di Linate, l' aeroporto metropolitano. Per questo non può accettare un confronto che vede lei e la sua città comprimarie più che protagoniste. d) Sopra tutti - e per questo al centro della guerra - c' è Silvio Berlusconi. Il passaggio della vertenza da Alitalia a Malpensa lo disturba parecchio. Perché accentua le distinzioni e le distanze originarie della sua invenzione: il cartello politico del territorio. Il Polo del Nord e del Sud. Riapre lo scontro fra Milano e Roma, alla base dell' identità leghista, ma anche del suo successo. E alimenta nuovi conflitti "locali": fra Milano, la Lombardia e il Nord. Ma Berlusconi teme, soprattutto, il riaprirsi della "questione settentrionale" oggi che al governo c' è lui e la sua leadership si sta allargando da Forza Italia al PdL. Il Nord, d' altra parte, è divenuto un riferimento largamente condiviso dai cittadini, come emerge da una recente indagine LaPolis-Demos per Intesa Sanpaolo (uscirà su Limes, in un numero dedicato all' Italia). è l' ambito territoriale in cui si riconosce maggiormente circa il 20% dei cittadini residenti nelle regioni dell' Italia settentrionale (ad esclusione dell' Emilia Romagna). Una quota di poco inferiore a quella dell' Italia, ma più ampia rispetto alla regione e perfino alla città. In altri termini, oggi i cittadini del Nord si dicono nordisti più ancora che milanesi o lombardi. Questa "identità", peraltro, diventa dominante nella Lega. Fra i suoi elettori, infatti, i "nordisti" salgono al 38%, mentre gli "italiani" sono il 22% e le altre appartenenze (città, regione) scivolano sotto il 10%. Al contrario, gli elettori del PdL si sentono soprattutto "italiani" (intorno al 25%, come coloro che dichiarano attaccamento alla loro città) mentre i "nordisti" sono il 7%. Il 16% di essi, al contrario, considera il Nord il riferimento territoriale più lontano. Da ciò il problema per Berlusconi e, in fondo, per il centrodestra: la titolarità della rappresentanza territoriale ne fonda ma al tempo stesso ne mina il consenso. Tanto più quanto più assume rilevanza, sul piano degli interessi e dell' identità. Non solo perché divide il Nord da Roma e dal Mezzogiorno. Anche perché divide "i" Nord, soprattutto nell' area lombarda. Il problema, peraltro, è destinato a riproporsi e, per alcuni versi, a moltiplicarsi nel prossimo futuro. Soprattutto in occasione della riforma federalista. Un' ultima considerazione. La vertenza di Malpensa delinea una geografia del Nord semplificata e ridotta. Una sola capitale: Milano, allargata alla Brianza. Una sola regione: la Lombardia. Tutto il resto: periferia. Il Nordovest e il Nordest. Torino - dove governa il centrosinistra - e il Veneto - dove il PdL e soprattutto la Lega sono più forti che in Lombardia. Difficile parlare di "questione settentrionale" quando sparisce mezzo Nord. - ILVO DIAMANTI

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