martedì 27 gennaio 2009

Almeno pagare le tasse non dà gli stessi diritti ?

Ecco la notizia: il comune di Brescia (ma penso ce ne siano altri, in Italia) concedeva un bonus ai genitori ITALIANI che mettevano al mondo un figlio. Ebbene, se non si vuole riconoscere pari dignità a tutti gli essere umani, se non si vuole riconoscere dignità alle persone che entrano clandestinamente in Italia, ma perchè non si vuole riconoscere gli stessi DIRITTI (e DOVERI) a chi viene nel nostro paese REGOLARMENTE, lavora, paga le tasse ed ha la SOLA colpa di essere straniero ? Secondo voi, chi pagherà le nostre pensioni ? A chi restano le trattenute dell'INPS sulle buste paga di un lavoratore straniero che torna al suo paese ?
Forse a BRESCIA (gli amministratori) preferiscono non rispondere.

Brescia/ I giudici bocciano il Comune: "Razzista il bonus bebè agli italiani"
Martedí 27.01.2009 14:46 dal sito AFFARI ITALIANI.IT


È "discriminatorio" il provvedimento con cui il Comune di Brescia ha deliberato il bonus bebé da mille euro per le famiglie di ogni bambino nato nel 2008, purché sia bresciano, o figlio di almeno un genitore italiano. Lo ha stabilito il giudice del lavoro di Brescia accogliendo il ricorso presentato per conto di due coppie di genitori stranieri e dell'Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione (Asgi) dall'avvocato Alberto Guariso. I ricorrenti chiedevano al giudice "di accertare e dichiarare il carattere discriminatorio del comportamento tenuto dal Comune di Brescia (...) nella parte in cui esclude i figli di genitori stranieri dalla possibilità di accedere al beneficio economico ivi previsto" e in via subordinata "nella parte in cui esclude i figli di genitori stranieri che siano titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo o dello status di rifugiati politici e figli di cittadini comunitari non italiani".
Chiedevano inoltre di "ordinare al Comune di Brescia in persona del sindaco pro tempore (Adriano Paroli, ndr) di revocare detta delibera nella parte in cui contiene le esclusioni di cui sopra e di attribuire pertanto il beneficio a tutti gli stranieri che ne facciano richiesta e siano in possesso degli ulteriori requisiti diversi dalla cittadinanza" e di "condannare il Comune di Brescia a versare ai ricorrenti l'assegno previsto da detta delibera" nonchá a "risarcire il danno derivante dal comportamento discriminatorio" valutato in altri mille euro. Il Comune si era difeso con una memoria depositata dall'avvocatura civica di Brescia insieme all'avvocato Enrico Vizzardelli in cui si sosteneva che la delibera "non è affatto discriminante" perché "dati di fatto statistici dimostrano che i cittadini Italiani sono meno fertili e vanno aiutati se non abbienti, mentre i residenti stranieri dimostrano ancora di avere un alto tasso di fertilità".
Oggi il giudice Onne ha dichiarato il carattere "discriminatorio" della delibera, ha condannato il Comune di Brescia ha staccare l'assegno da mille euro del bonus bebé per le due coppie di genitori ricorrenti e a pagare 5mila euro di spese legali e ha ordinato la pubblicazione della su un giornale. "Siamo soddisfatti perché il provvedimento del giudice riconosce che non possono essere fatte differenze sulla base della cittadinanza tanto più quando siano motivate dalla finalità, espressamente definita come irrazionale, di indurre le persone a procreare sulla base di un modestissimo incentivo economico".
Così l'avvocato Alberto Guariso commenta la sentenza con cui il giudice del lavoro ha accolto l'impugnazione della delibera con cui il Comune di Brescia ha approvato il bonus bebé da mille euro per le famiglie di ogni bambino nato nel 2008, purché sia bresciano, o figlio di almeno un genitore italiano. Il legale aveva presentato ricorso per conto di due coppie di genitori stranieri e dell'Asgi.

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