martedì 14 luglio 2009
Chi difende Montevecchia dal cemento ? Il centrodestra a Roma no di certo.
Riporto questo articolo tratto dal portale MBNEWS di venerdì 10 luglio a firma di Marco Mologni. Riguarda la possibilità di una trivellazione per la ricerca di petrolio all'interno del parco di Montevecchia e del Curone. E' una delle ultime "oasi" verdi della Brianza.
Addio verdi colline della Brianza. Con 236 no, 196 sì e 26 astenuti, il Parlamento ha bocciato gli emendamenti proposti dal Partito democratico che chiedevano che per il rilascio delle concessioni petrolifere si tenesse conto del parere vincolante degli enti locali. Una fumata nera. Nera come il petrolio. Una condanna a morte per il Parco del Curone: un’oasi ambientale tra le più amate dai brianzoli. Chi non ha mai fatto almeno una passeggiata a Montevecchia?
Ebbene: presto, levando lo sguardo sul panorama che si ammira dalla villa gemella (identica a quella di Varedo) che la scienziata benefattrice Maria Gaetana Agnesi lascò sulle pendici di Montevecchia, potrebbe trovarsi sul muso le trivelle della “Po Valley”: la multinazionale australiana che - convinta che in Brianza ci sia il petrolio - ha chiesto le concessioni per installare trivelle nel cuore nel cuore del Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone. Contro la volontà già espressa sia dalle Amministrazioni comunali sia dal distretto sia dalla Provincia.
E chi pensava che almeno i verdi della Lega Nord - alfieri del nostro territorio a Roma - appoggiassero l’iniziativa dei colleghi del centrosinistra, visto che nell’ultima campagna elettorale militanti e dirigenti del Carroccio lecchese avevano assicurato che «mai e poi mai si sarebbero scavati pozzi nell’ultimo polmone verde della Brianza» hanno dovuto masticare amaro.
“In nome della semplificazione delle procedure si riducono le tutele del territorio - ha illustrato in aula l’onorevole del Pd Lucia Codurelli, firmataria degli emendamenti - Inoltre questo atto va contro il federalismo a favore della centralizzazione». «Il caso del Parco del Curone è emblematico sulle conseguenze di questa proposta - ha aggiunto il compagno di banco Vico Ludovico - Il voto di oggi smentisce l’impegno preso formalmente dagli esponenti del Governo che avevano garantito la salvaguardia dell’oasi protetta”.
Una vera doccia fredda per quanti si stanno impegnando per scongiurare che il Meratese diventi il Texas della Brianza, a partire da Alberto Saccardi, portavoce del comitato “No al pozzo”, che ha già raccolto 5mila firme per dire no al petrolio.
Ma se il primo round è andato alla “Po Valley”, gli uomini e le donne di Brianza non si arrendono. E vogliono impegnarsi ancora più a fondo per contrastare la “multinazionale del greggio”. In prima linea ci sono i portavoce del movimento civico “No al pozzo nel Parco del Curone” di Maria Rita d’Orsogna che hanno aperto il loro quartier generale a Cascina Butto di Montevecchia. E non si rassegna neppure Eugenio Mascheroni, presidente del Consiglio di gestione del Parco: “Le promesse formulate in campagna elettorale erano solo parole vuote. Ma noi non rimarremo immobili e non resteremo a guardare”.
Ora la palla passa nelle mani dei funzionari dell’Ufficio minerario del ministero dello Sviluppo economico, ai quali, in base alla nuova legge, spetta esprimersi sui permessi di sfruttamento del sottosuolo brianzolo. E sulla sopravvivenza delle verdi colline della Brianza. Non solo sui libri di letteratura.
L’ultima corsa disperata: 10mila firme entro il 12 luglio
Da Seregno a Besana. L’eco della protesta contro i pozzi petroliferi nel Parco del Curone ha lambito anche la Brianza monzese. Domenica davanti alle chiese di Seregno e di Besana Brianza, i volontari del comitato “No al pozzo nel parco del Curone” hanno distribuito volantini. E hanno chiesto ai fedeli che uscivano dalla messa di firmare a sostegno della petizione che chiede a Regione Lombardia e al Ministero per lo Sviluppo economico di archiviare la richiesta di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi all’interno del parco del Curone. E la “gente di Brianza” non è rimasta indifferente: sono state 2mila le firme raccolta in una sola mattinata e in due soli comuni briantei. Banchetti informativi sono sparsi anche in tanti comuni della Brianza lecchese. L’obiettivo è raggiungere quota 10mila firme entro il 12 luglio
lunedì 13 luglio 2009
Per chi vuole approfondire le parole di Cacciari
Ecco il video:
Ringrazio Radio Radicale per il prezioso contributo che da all'informazione, permettendo di scaricare questo materiale.
Ringrazio Radio Radicale per il prezioso contributo che da all'informazione, permettendo di scaricare questo materiale.
Un pensionato abusa di due bimbe in oratorio. Stessa notizia, due versioni differenti
La notizia è questa: un pensionato cerca di abusare di due bambine in un oratorio a nord di Milano. L’anziano, ha dapprima trascinato le bimbe in bagno, dopodichè, scoperto, è stato arrestato dai carabinieri.
Fin qui la notizia. Ecco invece le differenze prendendo due giornali, D-NEWS ed. Milano (p. 12) e LA REPUBBLICA, cronaca di Milano (p. VII) di giovedì 9 luglio:
1. Età del pensionato: per il primo giornale 59 anni, per il secondo 58
2. iniziali del nome: per il primo P.S. per i secondi A.R.
3. luogo di provenienza del pensionato: per D-NEWS residente al confine con Bruzzano (quartiere a nord di Milano, non troppo distante dal luogo dove è avvenuto il misfatto), per REPUBBLICA abitante dall’altra parte della città
4. luogo dell’arresto: per D-NEWS cortile dell’oratorio, per LA REPUBBLICA dietro un cespuglio poco distante
5. modalità del reato: secondo D-NEWS l’uomo avrebbe cercato di abusare di una seconda bimba che era entrata in bagno successivamente, per LA REPUBBLICA l’uomo invece ha preso una seconda bimba e l’ha trascinata in bagno.
Se ci sono tutte queste differenze per un semplice fatto di cronaca, sul resto ?
Fin qui la notizia. Ecco invece le differenze prendendo due giornali, D-NEWS ed. Milano (p. 12) e LA REPUBBLICA, cronaca di Milano (p. VII) di giovedì 9 luglio:
1. Età del pensionato: per il primo giornale 59 anni, per il secondo 58
2. iniziali del nome: per il primo P.S. per i secondi A.R.
3. luogo di provenienza del pensionato: per D-NEWS residente al confine con Bruzzano (quartiere a nord di Milano, non troppo distante dal luogo dove è avvenuto il misfatto), per REPUBBLICA abitante dall’altra parte della città
4. luogo dell’arresto: per D-NEWS cortile dell’oratorio, per LA REPUBBLICA dietro un cespuglio poco distante
5. modalità del reato: secondo D-NEWS l’uomo avrebbe cercato di abusare di una seconda bimba che era entrata in bagno successivamente, per LA REPUBBLICA l’uomo invece ha preso una seconda bimba e l’ha trascinata in bagno.
Se ci sono tutte queste differenze per un semplice fatto di cronaca, sul resto ?
sabato 11 luglio 2009
Le parole chiare di Cacciari
Chiaro ed efficace l'intervento di Massimo Cacciari, sindaco di Venezia, all'assemblea di Liberi Democratici svoltasi qualche giorno fa. Liberi democratici è l'incontro voluto da Francesco Rutelli del P.D.
Cacciari dice chiaramente ciò che pensa, soprattutto rispetto ad un moderno partito riformista fortemente federale.
Non a caso parla di lombardo-veneto, area fortemente omogenea per quanto riguarda interessi sociali, economici, politici.
Nel suo intervento usa parole forti come quando accenna agli "esperti per perdere nel P.D.", oppure dice che se ci fosse stata "almeno l'ombra di un partito federale non avremmo perso nè Milano (provinciali, n.d.a.) e Venezia (sempre provinciali)". Invita inoltre il P.D. a lavorare sulla formazione dei suoi "futuri" appartenenti e manda un messaggio all'enstablishment del partito: chi perde si faccia da parte.
Cacciari dice chiaramente ciò che pensa, soprattutto rispetto ad un moderno partito riformista fortemente federale.
Non a caso parla di lombardo-veneto, area fortemente omogenea per quanto riguarda interessi sociali, economici, politici.
Nel suo intervento usa parole forti come quando accenna agli "esperti per perdere nel P.D.", oppure dice che se ci fosse stata "almeno l'ombra di un partito federale non avremmo perso nè Milano (provinciali, n.d.a.) e Venezia (sempre provinciali)". Invita inoltre il P.D. a lavorare sulla formazione dei suoi "futuri" appartenenti e manda un messaggio all'enstablishment del partito: chi perde si faccia da parte.
venerdì 10 luglio 2009
Nei campi Rom le regole non sono applicate
Passate le elezioni se ne scoprono delle belle. Sul giornale D-NEWS di giovedì 9 luglio (a pag. 6, MILANO) si trova un interessante articolo a firma di Giulia Dalmonte che ci rivela come i Campi Rom, attualmente, vivano in uno stato di “illegalità”.
Si è svolta infatti, sotto la presidenza di Aldo Brandirali, la commissione Politiche Sociali del Comune di Milano, con l’audizione di rappresentanti delle associazioni che lavorano con Rom e Sinti.
Partiamo con ordine: anzitutto, afferma suor Claudia Biondi, responsabile per l’area Rom e Sinti della Caritas di Milano, la politica degli sgomberi non ha prodotto risultati: i Rom abitanti tra Milano e l’hinterland rimangono circa 8 mila, dei quali 4-5 mila vivono in città. Più che vivere vagano, tra uno sgombero e l’altro. Suor Claudia afferma che la situazione, nonostante i continui sgomberi non è migliorata. Per quanto riguarda i numeri “sono stime, in quanto queste persone vivono tutte in situazioni precarie”, precisa suor Claudia. Tutto il contrario di quello che riporta il sito del Governo Berlusconi (www.governoberlusconi.it) che invece, che parla di 12.346 Rom (riferiti ad ottobre 2008) tra Milano, Roma e Napoli (ma i dati per città non li riporta).
Le stime della Caritas contraddicono in pieno ciò che affermato in campagna elettorale dal vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, il quale aveva affermato che “ i rom in citta' sono scesi a 3000 presenze (1745 abusivi e 1331 in 12 campi autorizzati). Dopo 120 sgomberi in due anni e mezzo oggi la situazione e' notevolmente migliorata' “(ADNKRONOS, 28 maggio 2009, sotto elezioni)
Si passa poi all’analisi di come il famoso regolamento per i campi Rom venga applicato. E qui emergono altre sorprese.
Don Massimiliano Mapelli, della Casa della Carità (istituzione benefica al cui capo c’è Don Virginio Colmegna, ex-direttore Caritas di Milano, n.d.a.) ammette che il regolamento non viene applicato.
La ragione: il regolamento è contradditorio rispetto al capitolato di appalto. In pratica: nessuno registra le assenze per partenze prolungate oltre le 48 ore, nessuno controlla i documenti all’ingresso, nessuno ha eseguito il censimento degli animali domestici, nessuno riscuote l’euro giornaliero per i servizi offerti.
Insomma, tutto il contrario di quanto dichiarato da Comune e Prefettura il 18 giugno (sotto elezioni), che avevano annunciato l’immediata applicazione del regolamento.
Si è svolta infatti, sotto la presidenza di Aldo Brandirali, la commissione Politiche Sociali del Comune di Milano, con l’audizione di rappresentanti delle associazioni che lavorano con Rom e Sinti.
Partiamo con ordine: anzitutto, afferma suor Claudia Biondi, responsabile per l’area Rom e Sinti della Caritas di Milano, la politica degli sgomberi non ha prodotto risultati: i Rom abitanti tra Milano e l’hinterland rimangono circa 8 mila, dei quali 4-5 mila vivono in città. Più che vivere vagano, tra uno sgombero e l’altro. Suor Claudia afferma che la situazione, nonostante i continui sgomberi non è migliorata. Per quanto riguarda i numeri “sono stime, in quanto queste persone vivono tutte in situazioni precarie”, precisa suor Claudia. Tutto il contrario di quello che riporta il sito del Governo Berlusconi (www.governoberlusconi.it) che invece, che parla di 12.346 Rom (riferiti ad ottobre 2008) tra Milano, Roma e Napoli (ma i dati per città non li riporta).
Le stime della Caritas contraddicono in pieno ciò che affermato in campagna elettorale dal vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, il quale aveva affermato che “ i rom in citta' sono scesi a 3000 presenze (1745 abusivi e 1331 in 12 campi autorizzati). Dopo 120 sgomberi in due anni e mezzo oggi la situazione e' notevolmente migliorata' “(ADNKRONOS, 28 maggio 2009, sotto elezioni)
Si passa poi all’analisi di come il famoso regolamento per i campi Rom venga applicato. E qui emergono altre sorprese.
Don Massimiliano Mapelli, della Casa della Carità (istituzione benefica al cui capo c’è Don Virginio Colmegna, ex-direttore Caritas di Milano, n.d.a.) ammette che il regolamento non viene applicato.
La ragione: il regolamento è contradditorio rispetto al capitolato di appalto. In pratica: nessuno registra le assenze per partenze prolungate oltre le 48 ore, nessuno controlla i documenti all’ingresso, nessuno ha eseguito il censimento degli animali domestici, nessuno riscuote l’euro giornaliero per i servizi offerti.
Insomma, tutto il contrario di quanto dichiarato da Comune e Prefettura il 18 giugno (sotto elezioni), che avevano annunciato l’immediata applicazione del regolamento.
giovedì 9 luglio 2009
Stasera in tv
Segnalo la proiezione del film COME UOMO SULLA TERRA che andrà in onda
giovedì 9 luglio su Rai 3 alle ora 23.40.
Dal 2003 Italia e Europa chiedono alla Libia di fermare i migranti africani.
Da maggio di quest'anno la Marina Italiana respinde i migranti in Libia. Ma
cosa fa realmente la polizia libica? Cosa subiscono migliaia di uomini e
donne africane?
Dopo decine e decine di proiezioni in tutta Italia
COME UN UOMO SULLA TERRA
finalmente in onda sulla RAI
GIOVEDI' 9 LUGLIO 2009
DOC 3 - RAI 3 ore 23.40
giovedì 9 luglio su Rai 3 alle ora 23.40.
Dal 2003 Italia e Europa chiedono alla Libia di fermare i migranti africani.
Da maggio di quest'anno la Marina Italiana respinde i migranti in Libia. Ma
cosa fa realmente la polizia libica? Cosa subiscono migliaia di uomini e
donne africane?
Dopo decine e decine di proiezioni in tutta Italia
COME UN UOMO SULLA TERRA
finalmente in onda sulla RAI
GIOVEDI' 9 LUGLIO 2009
DOC 3 - RAI 3 ore 23.40
Borghezio: la Lega ponte per l’estrema destra ?
Ho visto più volte questo filmato tratto dalla televisione francese su Borghezio e i movimenti di estrema destra in Europa (solo su internet, chiaramente). Pur non volendo fare di "tutta un erba un fascio" (in Europa, i movimenti indipendentisti e federalisti stanno prevalentemente a sinistra, vedi Spagna) nella Lega ci sono anche delle persone che esprimono queste idee, non certo democratiche. Mi meraviglio (ma non più di tanto, ormai) che né la Lega, né tanto meno la televisione italiana hanno commentato (o meglio, preso le distanze) da queste immagini. Questo è il termometro della libertà di informazione in Italia, oggi. E dello stato della nostra democrazia.
Ecco il video:
http://www.youtube.com/watch?v=lk8vpuajKGc
mercoledì 8 luglio 2009
Rapporto deficit-pil. Dal 1999 mai così alto.
La notizia non ha avuto un grande rilievo sui giornali (due righe in un articolo sul Corriere della sera di Venerdì 3 luglio a p. 5, un articolo di spalla su Metro News a p. 7 dello stesso giorno) ma la notizia è questa: il nostro paese, nel primo trimestre ha fatto registrare un rapporto deficit/Pil del 9,3 %. I dati sono Istat. L’indebitamento dell’amministrazione pubblica a toccato quota 34 miliardi di euro. Nel primo trimestre del 2009 le entrate sono diminuite del 3,8 %, le uscite sono aumentante del 4,6.
Tradotto, vuol dire che sulla testa di ogni italiano “pende” un debito mostruoso. In aumento. Tremonti dice: “Conti gestibili”. Si, ma da chi ?
Tradotto, vuol dire che sulla testa di ogni italiano “pende” un debito mostruoso. In aumento. Tremonti dice: “Conti gestibili”. Si, ma da chi ?
martedì 7 luglio 2009
Vuoi mangiare ? Devi avere la badante. O salti
La storia è sconcertante ma è lo specchio dei tempi. Al Pio Albergo Trivulzio, storica residenza milanese per l’assistenza ad anziani e non autosufficienti, la carenza del personale sta diventando un dramma.
Infatti gli anziani che non hanno parenti che possano permettersi di essere presenti tutti i giorni all’ora dei pasti, oppure che possano pagarsi un(a) badante, rischiano di non mangiare. I lavoratori (in rigoroso anonimato) raccontano che in due devono assistere quaranta persone non autosufficienti. Non ce la fanno.
Quindi, se i pazienti hanno bisogno si “attaccano al tram”…finchè ne hanno la forza. Se è umano tutto questo….
(fonte: Corriere della Sera, venerdì 3 luglio 2009, cronaca di Milano, giornalista Rossella Verga).
Infatti gli anziani che non hanno parenti che possano permettersi di essere presenti tutti i giorni all’ora dei pasti, oppure che possano pagarsi un(a) badante, rischiano di non mangiare. I lavoratori (in rigoroso anonimato) raccontano che in due devono assistere quaranta persone non autosufficienti. Non ce la fanno.
Quindi, se i pazienti hanno bisogno si “attaccano al tram”…finchè ne hanno la forza. Se è umano tutto questo….
(fonte: Corriere della Sera, venerdì 3 luglio 2009, cronaca di Milano, giornalista Rossella Verga).
lunedì 6 luglio 2009
Monza e Brianza: insediata la nuova giunta provinciale. Uno specchio d’Italia ?
Martedi’ scorso si è insediata la nuova giunta provinciale della novella provincia di Monza e Brianza in quel di Villa Reale a Monza.
Moltissima gente, in prevalenza sindaci dei paesi brianzoli, e giornalisti. A fare gli onori di casa il neo presidente, Dario Allevi.
In miei precedenti post ho già spiegato quale metodo era stato usato per la scelta del presidente: il manuale Cencelli.
Gli assessori sono stati scelti sì con lo stesso metodo, ma la scelta, per qualcuno di essi (vedi P.D.L.) è avvenuta altrove (leggi Milano).
Questo non vuol dire che gli assessori non siano competenti. Attenderemo la prova dei fatti. Ma le credenziali non promettono nulla di buono.
Nomi e cognomi ?
Assessore alle Opere pubbliche, Viabilità, Trasporti Francesco Giordano.
Ex-letturista in aspettativa ad AEB di Seregno (una delle società che compongono Gelsia, municipalizzata dell’Energia per Seregno ed altri comuni) occupa, contemporaneamente, tutte queste poltrone:
1. Presidente di Gelsia Reti (30.000 € compenso annuo)
2. presidente di Alsi S.p.a. (38.000 € annui) che gestisce l’impianto di depurazione S.Rocco a Monza (chiedete agli abitanti i miasmi che fuoriescono da questo impianto)
3. presidente AMSL (Azienda Servizi multisettoriali lombarda) spa di Lissone (18.000 € l’anno)
4. consigliere nel cda di Brianzacque (18.000 € annue)
5. consigliere di amministrazione del CAP gestione Spa di Milano (18.000 € annue)
6. consigliere ndel cda del Consorzio Cimep Milano (24.000 € annue)
Tot. da 1 a 6 = 146.000 € annue a carico del contribuente.
Per fortuna sua (nostra ?), si deve essere fatto un esame di realtà sui limiti e le capacità umane ed ha lasciato gli incarichi in Briacom Spa e Bria Spa dove percepiva rispettivamente 16.500 € annue e 17.500 € annue.
Carriera politica: dal 1993 al 2001 consigliere comunale a Lissone, coordinatore provinciale milanese di Forza Italia dal 2000 al 2004, consigliere comunale a Muggiò dal 2004 al 2006, Commissario di Forza Italia a Monza nel 2008.
Non è chiaro se il sig. Giordano si dimetterà da qualcuno di questi (onerosi e danarosi) incarichi.
Ecco che cosa è arrivato a dire il direttore del giornale “Il cittadino di Monza e Brianza” Luigi Losa, di simpatie non certo “sinistroidi”:
“Ci sono personaggi come Giordano e Perri (altro assessore, n.d.a. ) che non si sa quali titoli e competenze specifiche hanno, non essendo peraltro di primo pelo, se non quelle di essere dipendenti pubblici in aspettativa o da poco in quiescenza che in questi anni, grazie a frequentazioni politico-partitiche di ogni genere e colore hanno fatto incetta di cariche, poltrone ed emolumenti diventando esponenti di primo piano di una “casta” ahimé molto diffusa anche qui in Brianza e accettata di buon grado da maggioranze e opposizioni.
C’è da augurarsi che molte di quelle poltrone occupate non solo dai due, e che prefigurano conflitti se non di interesse quantomeno di opportunità, siano lasciate libere al più presto e magari anche, con un atto di inusitato coraggio del presidente, anche cancellate del tutto insieme ad enti, società e consorzi che con l’avvento della nuova Provincia potrebbero essere tranquillamente sciolti e soppressi.
So che è una pia illusione in quanto poltrone, poltroncine e strapunti serviranno ad accontentare i delusi e gli esclusi, alla faccia della Provincia snella, utile, efficiente e risparmiosa”.
(Il cittadino Monza e Brianza, 4 luglio 2009, p. 32).
venerdì 3 luglio 2009
Decreto sicurezza: è legge. Sicurezza per tutti ?
Il decreto sicurezza è stato votato in via definitiva dal Senato. Eccone i punti salienti:
CLANDESTINI: viene introdotto il reato di clandestinità. Multa da 5 a 10 mila euro ed espulsione immediata. Gli ex-CPT diventano Centri di Identificazione ed Espulsione, in cui la permanenza passa da 2 a 6 mesi. Per ottenere il permesso di soggiorno ci vorranno tra gli 80 € a 200 €, mentre per la cittadinanza ce ne vorranno 200.
CARCERE: per chi affitta un appartamento a clandestini. 15 anni invece a chi favorisce l'immigrazione clandestina. Chi esercita la funzione di pubblico ufficiale è obbligato a denunciare il clandestino, ma la norma non vale per i medici e per i presidi delle scuole.
LE RONDE: associazioni di cittadini potranno pattugliare il territorio. I componenti dovranno essere iscritti in appositi elenchi, non avere simboli di partito, dovranno essere disarmati, non potranno intervenire, se non in fragranza di reato (articolo 383 del Codice). Liberalizzata la vendita di spray urticante per autodifesa. Non potranno godere di finanziamento pubblico, ma gli enti locali possono finanziarli attraverso elargizioni ad associazioni.
MAFIA: Tolti i limiti che erano stati fissati ai procuratori antimafia ed inasprito il 41-bis. Prolungato di quattro anni il carcere duro, più difficile comunicare con l'esterno. Gli imprenditori che non denunceranno il racket saranno esclusi da gare di appalto pubbliche.
WRITERS: prevista una pena di 3 mesi per chi imbratta edifici di interesse storico, artistico o mezzi pubblici. Ammende fino a 1000 euro per chi vende bombolette di vernice a minorenni. Torna il reato di oltraggio a pubblico ufficiale: carcere fino a 3 anni.
ALCOOL E DROGHE: Disposta d'ufficio la revisione della patente per chi guida sotto l'effetto di alcool o droghe, con raddoppio della sospensione della patente se l'individuo guida un mezzo di proprietà di qualcun altro.
CLOCHARD: i senza fissa dimora saranno schedati in apposito registro presso il Viminale. Anche i "buttafuori" dei locali dovranno essere iscritti ad apposito registro e dovranno avere determinati requisiti per poter esercitare.
Per maggiori dettagli rinvio ad un prossimo post.
(fonte: CORRIERE DELLA SERA, 03.07.09 pp. 2,3 - METRO NEWS, 03.07.09 p. 6)
CLANDESTINI: viene introdotto il reato di clandestinità. Multa da 5 a 10 mila euro ed espulsione immediata. Gli ex-CPT diventano Centri di Identificazione ed Espulsione, in cui la permanenza passa da 2 a 6 mesi. Per ottenere il permesso di soggiorno ci vorranno tra gli 80 € a 200 €, mentre per la cittadinanza ce ne vorranno 200.
CARCERE: per chi affitta un appartamento a clandestini. 15 anni invece a chi favorisce l'immigrazione clandestina. Chi esercita la funzione di pubblico ufficiale è obbligato a denunciare il clandestino, ma la norma non vale per i medici e per i presidi delle scuole.
LE RONDE: associazioni di cittadini potranno pattugliare il territorio. I componenti dovranno essere iscritti in appositi elenchi, non avere simboli di partito, dovranno essere disarmati, non potranno intervenire, se non in fragranza di reato (articolo 383 del Codice). Liberalizzata la vendita di spray urticante per autodifesa. Non potranno godere di finanziamento pubblico, ma gli enti locali possono finanziarli attraverso elargizioni ad associazioni.
MAFIA: Tolti i limiti che erano stati fissati ai procuratori antimafia ed inasprito il 41-bis. Prolungato di quattro anni il carcere duro, più difficile comunicare con l'esterno. Gli imprenditori che non denunceranno il racket saranno esclusi da gare di appalto pubbliche.
WRITERS: prevista una pena di 3 mesi per chi imbratta edifici di interesse storico, artistico o mezzi pubblici. Ammende fino a 1000 euro per chi vende bombolette di vernice a minorenni. Torna il reato di oltraggio a pubblico ufficiale: carcere fino a 3 anni.
ALCOOL E DROGHE: Disposta d'ufficio la revisione della patente per chi guida sotto l'effetto di alcool o droghe, con raddoppio della sospensione della patente se l'individuo guida un mezzo di proprietà di qualcun altro.
CLOCHARD: i senza fissa dimora saranno schedati in apposito registro presso il Viminale. Anche i "buttafuori" dei locali dovranno essere iscritti ad apposito registro e dovranno avere determinati requisiti per poter esercitare.
Per maggiori dettagli rinvio ad un prossimo post.
(fonte: CORRIERE DELLA SERA, 03.07.09 pp. 2,3 - METRO NEWS, 03.07.09 p. 6)
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