Sembra incredibile. Ho dovuto rileggere la notizia due volte, perchè non ci credevo. L'assessore è Massimo Ponzoni, plenipotenziario in Brianza per Forza Italia. In sintesi: hanno costruito ben 2 villette abusive nel cuore di un terreno agricolo a CESANO MADERNO, Brianza centrale (già abbastanza cementificata) intestate alla moglie e al cognato. La cosa ridicola (meglio ridere per non piangere) è che Ponzoni è uomo di punta di Forza Italia nonchè ASSESSORE ALL'AMBIENTE della REGIONE LOMBARDIA. Forse lo promuoveranno ASSESSORE ALL'ABUSIVISMO EDILIZIO, oppure faranno una bella legge per condonare il tutto. Si sa, da quelle parti si usa così.
La notizia dal sito AFFARI ITALIANI.IT
Lombardia/ L'assessore Massimo Ponzoni condannato dal Tar: deve abbattere due sue ville abusive
Mercoledí 04.02.2009 09:11
L'assessore all'Ambiente della Lombardia costretto ad abbattere le sue case abusive. Può apparire paradossale ma è proprio così: Massimo Ponzoni di Forza Italia è stato condannato dal Tar della Lombardia ad abbattere due villette abusive perché costruite su un terreno agricolo non edificabile a Cesano Maderno. La prima intestata alla moglie Annamaria Cocozza. La seconda abitata dal cognato Argenio Cocozza e dalla suocera Maria Cacioppo. L'assessore della giunta Formigoni, si legge su la Repubblica, preferisce non commentare. Una vittoria del sindaco di Cesano Maderno, Paolo Vaghi, alla guida di una giunta di centrosinistra "anomala", sostenuta anche da alcuni consiglieri comunali ciellini, che il 28 ottobre 2008 aveva firmato un'ordinanza in cui ingiungeva la demolizione dell'immobile. "La legge deve essere uguale per tutti - commenta ora soddisfatto - Chi ha commesso un abuso edilizio deve essere punito, chiunque esso sia. La legge deve essere uguale per tutti". Poi aggiunge sarcastico: "È come se l'a llora ministro dei trasporti Enrico Ferri, quello dei 110 chilometri all'ora, fosse stato pizzicato sfrecciare a 180 o come quei parlamentari che in aula si dichiarano contro la droga, ma poi si scopre che sniffano la cocaina".
La sentenza del Tar, che ha respinto la richiesta di sospensione della demolizione presentata dai familiari di Ponzoni, lancia anche accuse pesanti. Per esempio che "la domanda dei ricorrenti è stata correttamente rigettata in quanto dolosamente infedeli in ordine alla data di ultimazione dei lavori, come riscontrato dalle fotografie allegate agli atti". Tanto che il tribunale amministrativo ha deciso non solo di condannare la moglie, il cognato e la suocera dell'assessore lombardo all'ambiente in solido al pagamento delle spese processuali, ma di trasmettere gli atti alla procura della Repubblica di Monza.
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