Questa la notizia apparsa il primo di marzo su "Il giorno":
di LAURA BALLABIO
Accolto il ricorso dell’associazione culturale Daawa
MOSCHEA in via Cavour: il Tar ribalta per la seconda volta le decisioni sulla sede dell’associazione culturale islamica Daawa. La sentenza accoglie l’istanza cautelare proposta dall’associazione islamica contro l’ordinanza di ripristino della destinazione d’uso dei locali emessa dal Comune di Giussano. Il Consiglio di Stato, nel contenzioso che si è chiuso la scorsa estate, aveva ritenuto che il centro culturale di via Cavour altro non fosse che una moschea. Per questo l’amministrazione comunale ha richiesto ai membri dell’associazione il ripristino dello stato dei luoghi e la cessazione dell’attività di culto. Proprio sulla nuova ordinanza comunale l’associazione Daawa e i proprietari dello stabile hanno presentato un ulteriore ricorso al Tar Lombardia che nei giorni scorsi ha dato ragione ai membri dell’associazione culturale islamica. «Non possiamo nascondere sorpresa e rammarico per la decisione presa dal Tar - ha spiegato il vice sindaco Marco Citterio -. La nuova sentenza ha cancellato l’esito dei numerosi sopralluoghi effettuati dalla Polizia locale e dall’Ufficio tecnico che hanno evidenziato come fino al novembre 2011 la sede di via Cavour, nonostante la modifica dello Statuto sociale, avesse come attività prevalente la preghiera individuale».
MOSCHEA in via Cavour: il Tar ribalta per la seconda volta le decisioni sulla sede dell’associazione culturale islamica Daawa. La sentenza accoglie l’istanza cautelare proposta dall’associazione islamica contro l’ordinanza di ripristino della destinazione d’uso dei locali emessa dal Comune di Giussano. Il Consiglio di Stato, nel contenzioso che si è chiuso la scorsa estate, aveva ritenuto che il centro culturale di via Cavour altro non fosse che una moschea. Per questo l’amministrazione comunale ha richiesto ai membri dell’associazione il ripristino dello stato dei luoghi e la cessazione dell’attività di culto. Proprio sulla nuova ordinanza comunale l’associazione Daawa e i proprietari dello stabile hanno presentato un ulteriore ricorso al Tar Lombardia che nei giorni scorsi ha dato ragione ai membri dell’associazione culturale islamica. «Non possiamo nascondere sorpresa e rammarico per la decisione presa dal Tar - ha spiegato il vice sindaco Marco Citterio -. La nuova sentenza ha cancellato l’esito dei numerosi sopralluoghi effettuati dalla Polizia locale e dall’Ufficio tecnico che hanno evidenziato come fino al novembre 2011 la sede di via Cavour, nonostante la modifica dello Statuto sociale, avesse come attività prevalente la preghiera individuale».
Sembra incredibile: una guerra legale per una trentina di persone (così riferiva un precedente articolo del giornale locale "Il cittadino ed. Brianza Nord") che si trovano a fare un attività fortemente eversiva e a rischio terrorismo: la preghiera individuale. Non occupano marciapiedi, non infastidiscono i passanti con i loro tappeti. Insomma: non fanno del male a nessuno...E il comune, in tempi di ristrettezze, si mette a spendere i suoi soldi per ricorrere al T.A.R. ?
Alla prossima puntata (forse).