domenica 4 marzo 2012

Giussano - Tar: via libera alla preghiera islamica


Questa la notizia apparsa il primo di marzo su "Il giorno": 

di LAURA BALLABIO 
Accolto il ricorso dell’associazione culturale Daawa

MOSCHEA in via Cavour: il Tar ribalta per la seconda volta le decisioni sulla sede dell’associazione culturale islamica Daawa. La sentenza accoglie l’istanza cautelare proposta dall’associazione islamica contro l’ordinanza di ripristino della destinazione d’uso dei locali emessa dal Comune di Giussano. Il Consiglio di Stato, nel contenzioso che si è chiuso la scorsa estate, aveva ritenuto che il centro culturale di via Cavour altro non fosse che una moschea. Per questo l’amministrazione comunale ha richiesto ai membri dell’associazione il ripristino dello stato dei luoghi e la cessazione dell’attività di culto. Proprio sulla nuova ordinanza comunale l’associazione Daawa e i proprietari dello stabile hanno presentato un ulteriore ricorso al Tar Lombardia che nei giorni scorsi ha dato ragione ai membri dell’associazione culturale islamica. «Non possiamo nascondere sorpresa e rammarico per la decisione presa dal Tar - ha spiegato il vice sindaco Marco Citterio -. La nuova sentenza ha cancellato l’esito dei numerosi sopralluoghi effettuati dalla Polizia locale e dall’Ufficio tecnico che hanno evidenziato come fino al novembre 2011 la sede di via Cavour, nonostante la modifica dello Statuto sociale, avesse come attività prevalente la preghiera individuale».
Sembra incredibile: una guerra legale per una trentina di persone (così riferiva un precedente articolo del giornale locale "Il cittadino ed. Brianza Nord") che si trovano a fare un attività fortemente eversiva e a rischio terrorismo: la preghiera individuale. Non occupano marciapiedi, non infastidiscono i passanti con i loro tappeti. Insomma: non fanno del male a nessuno...E il comune, in tempi di ristrettezze, si mette a spendere i suoi soldi per ricorrere al T.A.R. ? 
Alla prossima puntata (forse).

giovedì 19 maggio 2011

Elezioni a Milano: il caso Lassini

Sfogliando il giornale METRO edizione milanese di oggi mi sono soffermato sull'intervista a pagina 2 del candidato del PDL milanese Roberto Lassini. Per intenderci è quello che ha commissionato i manifesti "Via le BR dalle procure" e altre amenità "moderate" sulla giustizia. Ebbene, il nostro afferma due cose a mio parere sconcertanti ma che danno bene l'idea del clima elettorale in casa PDL. Prima: parlando delle preferenze ricevute (circa 900) rivela che nell'ultima settimana di campagna elettorale non ha praticamente fatto nulla. Quindi è comunque contento del suo risultato personale. Alla faccia di chi macina chilomentri, chi parla con la gente, chi si becca "i vaffa.." ecc. La seconda cosa che mi ha colpito è che lui, candidato del PDL a Milano, non conosce nè ha mai parlato con Letizia Moratti. Sono trasalito: ma come, ti candidi per il partito del sindaco e non ci hai mai parlato ? Non la conosci ? E allora perchè ti presenti ?
Incredibile, ma se fosse vero la cosa rivela bene come vengono scelti i candidati, almeno in alcuni partiti.


Si ringrazia il sito web: /www.net1news.org per l'immagine.

mercoledì 11 maggio 2011

Tunnel di Monza: povera Brianza !

Ci risiamo. Dopo il prolungamento dei lavori di due anni e mezzo per la costruzione del tunnel sotterraneo monzese della superstrada 36 (per i non praticanti: la Milano-Lecco) , ecco un'altra bella notizia. Tra il kilometro 11 e il 12 della Superstrada è stato trovato un imprevisto. Un altro. Cosa chiederete voi. Una bomba ? Dei reperti archeologici ? Niente di tutto questo. E' stato trovato il terreno inquinato da idrocarburi. In soldoni: stop ai lavori, verifica dell'Arpa, bonifica ecc. ecc. Quindi ? Quindi oltre che sversarli periodicamente nel Lambro (Lombarda petroli docet) ora si trovano sottoterra a Monza. Povera Brianza ! Chissà cosa c'è sotto dalle altre parti del nostro beneamato territorio..Forse meglio non sapere. Intanto il tunnel rischia di diventare, quello sì, un reperto archeologico.

venerdì 18 febbraio 2011

Inquinamento: nulla da dichiarare

Vivendo in una zona delle più inquinate del pianeta, la Pianura Padana, dopo più di un mese di "sforamento" delle soglie di attenzione mi aspettavo riunioni, prese di posizione, promesse di fare. Nulla di tutto questo. La Provincia di Milano (De Nicola, sempre lui) ha solo abbassato il limite di velocità sulle strade di sua pertinenza (tra le quali la Milano-Meda) a 70 km / h. . Non che prima fosse molto di più. Era 80. E ben pochi lo rispettavano. Immaginiamo con i 70. La provincia di Monza ha istituito l'ennesimo tavolo per affrontare il problema con un po' di sindaci della zona (di tutte le provenienze politiche, of course) ma a parte qualche vaga promessa sui controlli delle caldaie, nulla più. Nulla sul trasporto pubblico da incentivare come unico mezzo per uscire dall' (eterna) emergenza ambientale. Nulla sulla riduzione del traffico veicolare, responsabile, per la maggior parte, dell'inquinamento da polveri sottili. Nulla sulla "cura del ferro": ferrovie da incrementare, treni da rinnovare, da rendere più puntuali, puliti e chi più ne ha più ne metta. Nulla. A che serve la nuova Provincia di Monza e Brianza ? Boh !! Sicuramente ci costa. Per il resto: non pervenuto.

Per la foto si ringrazia il blog: http://theblogjob.wordpress.com/

sabato 27 novembre 2010

50 milioni e due anni in più (se va bene). Ecco a voi la (nuova) superstrada Milano-Lecco

Diciamolo subito. L'opera era assolutamente indispensabile. Di più: doveva essere fatta prima. Bene, detto questo, è sconvolgente quello che è stato affermato dal direttore dell'Anas Pietro Ciucci e dall'assessore regionale lombardo ai trasporti Raffaele Cattaneo (PDL): per completare il tunnel ci vorranno 2 anni in più (novembre 2013) e 50 milioni di euro per completare il tratto monzese della Milano-Lecco. Oltre ai 200 milioni di euro già sborsati per un tunnel di 1,2 km. Per chi non è pratico è quella strada, fondamentale, che collega Milano al lecchese e alla Valtellina. Strada trafficatissima, in passato bloccata da due semafori cittadini che, "placidamente", fermavano il flusso ininterrotto di auto e creavano code chilometriche. Il motivo del ritardo: oltre 2700 interferenze (sottoservizi, cavi, fogne ecc.) non calcolati. Ma non c'è fretta: Anas ha lasciato il "il boccino" (ovvero, la decisione) ai comuni di Monza e di Cinisello. Saranno loro a decidere se si lavorerà di notte e festivi, per recuperare il tempo perso. Tanto quello lo perdono i cittadini.
Quando sento parlare di Anas, non so come mai (o meglio saprei), tocco ferro. Se inizia non si sa quando finisce. La rabbia viene soprattutto dal pensare che di mezzo ci sono migliaia di pendolari, che tutti i giorni si "sorbiscono" quel tragitto non certo per sport, per l'aria salubre, ma per andare a lavorare. Il pensiero corre anche agli abitanti del quartiere intorno a quest'opera, che da anni seguono i lavori con pacatezza e denunciano ogni disservizio (sito internet: http://www.hqmonza.it/phq_gu/gulomb/lombcnt_03.htm). Senza citare i soldi (ancora una volta tanti) che dovremo sborsare noi cittadini per fare quest'opera. Mi fa rabbia, e concludo, anche quel mezzo sorrisetto del presidente dell'Anas alle telecamere di Corriere TV quando il giornalista gli chiede se c'è qualcuno che pagherà per questo. Ma ti rendi conto ? In Italia qualcuno che paga perchè ha sbagliato ? Ma quando mai ... Ma fa niente se l'Anas è statale (cioè nostra).
Ha ragione il presidente Ciucci a sorridere. Poteva anche risparmiarsi di aggiungere che "proveremo a chiedere di essere risarciti" (?!?). Seee...
Hanno promesso una sistemazione avvenieristica della parte soprastante il tunnel. Una soluzione eco-compatibile. Ma ora chi ci crede ?

lunedì 1 novembre 2010

La politica dei divieti assurdi

Questo post è dedicato a Lui. No, non a Silvio Berlusconi. Nemmeno a Dio. Sto parlando dell'assessore Assessore della Provincia di Milano con deleghe a Infrastrutture - Viabilità e trasporti - Mobilità ciclabile - Opere pubbliche stradali Giovanni De Nicola. Nato il 24 maggio del 1950 a Palmi (RC).Coniugato con una figlia, si è laureato in Giurisprudenza specializzato in diritto tributario delle imprese presso l’Università Bocconi di Milano.Direttore tributario dell’Agenzia delle Dogane di Milano .
Consigliere al Comune di Milano dal 1997 al 2001.Dal 2001 al 2005 Vice Sindaco e Assessore ai Trasporti del Comune di Segrate.Dal 2005 al 2009 consigliere provinciale capogruppo di Alleanza Nazionale(fonte Provincia di Milano).
Bene. Questo è il profilo. Ma cosa ha combinato ? Come tutti i brianzoli sanno, si è dapprima inventato il limite dei 70 km/H (poi corretto, dopo vibrate proteste a 80) sulla drittissima Milano-Meda. Motivo: la Milano-Meda è piena di buche e quindi, siccome non ci sono i soldi neanche per piangere, bisogna andare piano e "dribblare" le buche..Serio come ragionamento, no ?
L'altra "chicca" è quella dell'obbligo di catene a bordo dal 15 novembre per tutte le strade provinciali di competenza del suo assessorato. Capito bene: catene a bordo nella nevossissima provincia di Milano, dove la neve arriva il 15 novembre e finisce di cadere sei mesi dopo. Non basta il buon senso, l'obbligo di catene quando nevica tanto. No. Per l'assessore fustigatore dell'automobilista indisciplinato le catene vanno messe nel bagagliaio. E pazienza se chi non può mettere le catene deve comprarsi i pneumatici invernali. E pazienza se le catene da neve sono esaurite al supermercato. Fa niente. De Nicola tira dritto. Lui è uomo tutto d'un pezzo. Tanto la Brianza, dove la superstrada Milano-Meda scorre (si fa per dire) è di competenza del suo assessorato, ma non è nel suo collegio elettorale. . E la neonata provincia di Monza e Brianza che fa ? Protesta educatamente con il suo presidente Allevi chiedendo che certe decisioni vengano "concertate"... Ovvio, no ?
E l'opposizione ? A 70 (pardon: 80) km/h sulla superstrada..