Da tempo avevo in testa questa notizia. All'apparenza banale eppure, secondo me, specchio del nostro tempo.
I fatti risalgono al 23 gennaio 2010, la notizia occupa il taglio basso della prima pagina del giornale locale della Brianza, Il cittadino, a firma di Federica Vernò.
La vicenda è questa. La macelleria islamica sita in Paina, frazione di Giussano (MB), vendeva, oltre ai prodotti di una normale macelleria (islamica), anche coperte, suppellettili varie, pentole, orologi, sapone e prodotti per l'igiene personale. In base alla legge 114/98 la macelleria vendeva quindi prodotti non consentiti. Inoltre, non aveva esposto i prezzi.
I controlli sono stati i seguenti: polizia municipale, ASL per la verifica delle condizioni igienico-sanitarie, ufficio tecnico comunale per il controllo dei requisiti di agibilità del locale.
Controlli molto stringenti, e necessari per la tutela dei consumatori, si obietterà. Verissimo. Ma lo stesso trattamento ce l'hanno anche gli altri negozi ?
Mi capita spesso, ad esempio, di entrare in una panetteria e di non trovare esposti chiaramente i prezzi del pane al kg. Giusto per fare qualche paragone. I controlli sono così stringenti ?
giovedì 20 maggio 2010
mercoledì 19 maggio 2010
L'angolo della verifica: De Corato e il lavoro nero
Qualcuno si ricorderà un mio post (13 gennaio 2010) riguardante le dichiarazioni, dure, rispetto all'utilizzo di manodopera in nero e/o irregolare nei cantieri da parte dell'onorevole vicesindaco di Milano Riccardo De Corato. Dichiarazioni molto condivisibili, di contrasto ad una delle più grandi piaghe italiane (e non solo). Ebbene, l'onorevole vice-sindaco aveva affermato,il 12 gennaio di quest'anno, che lui stesso avrebbe presentato un disegno di legge in assenza di un iniziativa del governo su tale materia.
Orbene, sono passati cinque mesi e...niente. Solo promesse ?
(si ringrazia il blog http://www.volevoesserefassbinder.com/author/famchinaski/ per la vignetta)
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